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 Altro che al servizio del cittadino, i vigili della comunità guardiese i residenti manco li pensano. Anzi: li pensano quando li devono salassare con le multe. Non bastano tasse, Equitalia, Soget e banche che strozzano e uccidono aziende: anche la gendarmeria ‘bianca’ vuol dare il proprio contributo. 

Altro che al servizio del cittadino, i vigili della comunità guardiese i residenti manco li pensano. Anzi: li pensano quando li devono salassare con le multe. Non bastano tasse, Equitalia, Soget e banche che strozzano e uccidono aziende: anche la gendarmeria ‘bianca’ vuol dare il proprio contributo. Cosicché accade, che i ‘vigilantes’ della provincia teatina, tra la noia quotidiana che li assale dietro una scrivania o nelle auto di servizio a fare ‘vasche’ nel borgo, s’ingegnano a studiare piani militari per far fuoco sugli automobilisti.

Questa volta il gruppo consiliare ‘Guardiagrele il bene in comune’, pubblica sul proprio sito internet, una serie di scatti fotografici per denunciare una pratica dei berretti bianchi molto diffusa quello dell’imboscamento tattico. 

“Ecco le foto dell’autovelox posizionato oggi in località Melone – scrivono. L’auto della polizia municipale è ben nascosta, e per legge non può, e gli automobilisti ci riferiscono che non c’erano neppure gli obbligatori cartelli che indicano la presenza dell’apparecchio per la rivelazione della velocità”. 

I vigili erano imboscati all’esterno della carreggiata (oltre il paracarri) e lungo tutto il tratto stradale non erano presenti né cartelli né segnalazioni di alcun tipo. Sembra strano che chi dovrebbe rispettare la legge usi tattiche discutibili per farla rispettare. 

“Le postazioni autovelox servono come deterrente per chi viaggia su strade a velocità sostenuta tale da creare pericolo ai residenti ed alla circolazione stradale” dichiara Donatello Di Prinzio, assessore alla Viabilità del Comune di Guardiagrele. E aggiunge:”Nello stesso tempo la sanzione che viene commisurata va in cassa al Comune (se è una strada comunale), mentre al 50% se è un’altra strada. I proventi, il Comune può utilizzarli per la manutenzione stradale, segnaletica ecc.. In questo caso, le osservazioni rilevate non sono veritiere, in quanto la distanza da cui occorre vedere la macchina è di minimo 25 metri, e ci stà, mentre il cartello stradale che avvisa del controllo deve stare da 80 metri a 4 km., senza incroci intermedi, ed anche in quest’occasione ci stà. Le foto non fanno vedere il cartello stradale perchè sta posizionato prima. Il tutto regolamentato dal Codice della strada. La critica è costruttiva se suggerisce valide soluzioni alternative o se evidenza degli illeciti, cosa che in questo caso non ci sono”.

Se i soldi tolti agli automobilisti vanno ad aiutare la casse Comunali oppure ad una Onlus ai cittadini crediamo non interessi più di tanto. Il punto, che l’assessore non percepisce, è il modo in cui i vigili utilizzano il loro potere. E’ possibile, caro assessore, avere una visione della questione in maniera più globale senza l’enumerazione noiosa di parametri di legge? La polizia municipale, a cui paghiamo gli stipendi, deve educare il cittadino spronandolo alla collaborazione oppure no? Lei pensa che in questo modo possa essere garantita questa priorità?

Ci pensi e ce lo faccia sapere. Al di là della politica.

ZdO




 


 

 

 

 

 

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