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Incassato l’aumento di capitale da 900 milioni (700 cash, 200 di un bond subordina- to Tier 2), il focus per Carige è tutto rivolto ai prossimi passi. L’attenzione è rivolta ora alla definizione della futura governance dell’istituto. Oggi la banca ligure è governata dai tre Commissari straordinari: Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener che Banca Centrale Europea ha voluto mantenere al comando dopo il commissariamento del 2 gennaio 2018.

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La scadenza del loro mandato è fissata ad oggi al 30 settembre ma è scontato il rinnovo a fine 2019, così da portare a termine il rafforzamento patrimoniale approvato venerdì scorso dall’assemblea dei soci.

I tre manager sono riusciti a conservare intatta la fiducia dei dipendenti e della rete portando l’istituto al porto sicuro della ricapitalizzazione. Per questo qualcuno non esclude che il ticket Modiano-Innocenzi sia quello giusto per la fase del rilancio commerciale e la messa a terra del nuovo piano industriale.

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Da più parti ora si invoca una discontinuità manageriale. Modiano e Innocenzi erano del resto i candidati (di lusso) scelti da Malacalza Investimenti rispettivamente nei ruoli di presidente e ceo della banca in occasione del rinnovo del board Carige di settembre 2018, giusto tre mesi prima del ribaltone della Bce.

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Oggi che all’orizzonte si prospetta uno stravolgimento dell’azionariato. I giochi si faranno nelle prossime settimane. In tempo per arrivare a dicembre quando, una volta realizzato l’aumento, saranno presentate le liste in vista dell’assemblea che – realisticamente – si terrà con il nuovo anno.

Di admin

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