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Vincenzo Bianconi (47 anni) è l’uomo su cui Pd e M5S hanno puntato per vincere le elezioni umbre. “Oltre alla mia –dice il candidato governatore– ci saranno Pd, M5S, verdi e altre civiche. Nella mia lista metterò persone che non hanno mai avuto incarichi politici e provenienti da zone diverse dell’Umbria. Pd e M5S faranno le loro valutazioni.”

Discorso con il solito refrain in pieno stile pentastellato. Eppure Bianconi ha detto anche altro. Ha risposto, a chi gli ha chiesto se le liste saranno “liste pulite”, dunque senza candidati con indagini o processi a carico, che “dipende” e che “bisognerà valutare caso per caso”. Un indirizzo politico che quantomeno dovrebbe far accapponare la pelle a Luigi Di Maio e generare le ire del manettaro Michele Giarrusso che in queste ore sta attaccando il suo capo politico su tutt’altra questione, ovvero quella per le candidature a capogruppo. Dunque, sul terreno del poltronificio.

Bianconi, però, dice anche altro. Dice, ad esempio, che sulla vicenda che ha travolto la Regione Umbria che “Da uomo libero e imprenditore ho sempre pensato una cosa: chi sbaglia paga. In passato ci sono stati degli errori evidenti e chi ha sbagliato è sotto inchiesta. Poi la precedente Giunta ha fatto anche cose buone: l’Umbria non è la peggiore Regione d’Italia, ma io spero di riportarla sul podio”.

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Immagino cosa sarebbe successo se si fosse scoperto, in un’altra epoca, magari quella renziana o berlusconiana, se un candidato come Bianconi avesse avuto un parente indagato. Massimo Bianconi, infatti, è l’ex dg di Banca Marche, imputato per il crac e recentemente condannato in Appello per corruzione. Anche qui, però, i vertici a 5 stelle sono muti come pesci.

E, infine, interessante notare come Bianconi abbia sostenuto in passato il centrodestra e uomini come Centinaio di cui ha detto: “era grande ministro” e donne come Arianna Verucci di Forza Italia. Bianconi, tra l’altro, dice che l’ex candidato Pd Fora vorrebbe averlo in squadra: “mi piacerebbe molto perché con lui ho una grande empatia e lavorarci insieme è sempre un piacere. Se dovessi vincere farò una giunta di soli tecnici che non abbiano mai avuto esperienze politiche in passato”.

Insomma, il vento del cambiamento riparte dall’Umbria. Forse.

di Antonio Del Furbo

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