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Enio Rosini è convinto che la delibera votata dalla sua maggioranza è perfettamente in linea con le leggi vigenti. Non si capisce il perché ricorrere ad una delibera comunale se già esiste una legge contro la diffamazione per potersi difendere.

Mentre forze politiche e semplici cittadini s’interrogano sull’opportunità e, soprattutto, sull’utilità della delibera voluta e votata dalla giunta Di Lorito, il vice sindaco del Comune di Spoltore, Enio Rosini, si butta nella mischia con dichiarazioni a difesa del lavoro svolto. «Maggior controllo sulla circolazione dei contenuti online di carattere ingiurioso e offensivo verso le istituzioni locali, dichiara, alla stregua di quanto sta avvenendo a livello nazionale. Gli strali contro questo atto vengono da chi vuole confondere la critica con l’ingiuria e la diffamazione». Insomma secondo il metodo di ragionamento adottato dal “delfino” spoltorese, è come dire che per combattere la criminalità ogni Comune italiano debba fare una delibera fotocopia della legge che vieta atti criminali. Ci sarebbero due leggi ma lo stesso numero di delinquenti. Mai nessuno sarebbe arrivato a tanto secondo noi. Non contento l’ex pidiellino ora in giunta di centro sinistra continua:«La delibera, in linea con quelle che sono le norme in materia non mette in discussione il diritto di critica, ma assume un mero carattere organizzativo interno dell’ente. Vogliamo tutelare i nostri dipendenti contro le offese e le ingiurie. Se ci si limita alla critica, non ci sarà nessun problema». Aggiungiamo: se nel caso ci fossero offese e ingiurie amministratori e dipendenti comunali non potrebbero difendersi ugualmente con le leggi vigenti? La delibera come già dichiarato nei giorni scorsi ha preso il via anche dai recenti fatti nazionali che hanno coinvolto la presidente della Camera Laura Boldrini. Peccato che la Boldrini non si è fatta una legge su misura ma ha utilizzato le leggi vigenti per tutelarsi, tanto è vero che la polizia postale in un lampo è andata a casa del blogger che avrebbe offeso la Boldrini. Tutto ciò è stato possibile attuando le leggi vigenti. Poi in un’intervista ad Abruzzoweb l’ingegnoso secondo cittadino dichiara:«Gli strali vengono da chi vuole confondere la critica con l’ingiuria e la diffamazione e le reazioni scomposte di questi giorni ci stanno dando ragione. Chi ha criticato aspramente la delibera non l’ha neanche letta. Mi stupisco che ci siano laureati in giurisprudenza tra chi ha criticato questo atto. Infatti, abbiamo fatto un richiamo normativo ben preciso alla legge che impone la tutela dei propri lavoratori sia dal punto di vista fisico sia dell’onorabilità».

MARINA FEBO RISPONDE DA FACEBOOK

A strettissimo giro la capogruppo del Pdl risponde dal suo profilo Facebook e si dice:«davvero sorpresa dalla risposta del Vice Sindaco Rosini che arriva a contestare le nostre capacità intellettuali e professionali. A questo punto è palese che la sua risposta sia rivolta a me e al mio collega Edoardo Diligenti, laureati in giurisprudenza». Poi l’affondo:«non ho mai offeso nessuno, chi afferma il contrario lo dimostri per tabulas e proceda serenamente, se lo ritiene, per le vie legali; non mi sarei mai sognata di fare riferimento a qualità personali dei miei avversari politici o agli studi o alla preparazione culturale e professionale, perchè ritengo che ogni persona abbia il diritto di esprimere la sua opinione al di lá del suo percorso umano, culturale e professionale (se applicassi io questo metodo, quante cose potrei dire?); all’assessore Rosini dico che la mia laurea, ma anche il mio master, il mio dottorato, il mio post dottorato, la mia abilitazione professionale e gli oltre 7 anni di lavoro all’estero nelle istituzioni europee sono il frutto di grande impegno ed enormi sacrifici verso i quali potrebbe mostrare un minimo di rispetto, non foss’altro perchè sono competenze che ho messo al servizio del bene della mia città come lui dovrebbe umilmente riconoscere, se è in buona fede; Rosini vorrebbe portare il discorso su un piano per me troppo basso al quale non intendo scendere, pertanto mi fermo qui. Anzi, rinnovo il mio invito a non avere paura di confrontarci sulle idee e sulle posizioni politiche “diverse”. Basta a puntare le persone e le loro caratteristiche. La storia del nostro paese, già segnato profondamente da questa logica dell’attacco personale, merita di voltare pagina una volta per tutte!». Peccato che l’ex capogruppo e coordinatore del Pdl, poi confluito in Fli a aver dato appoggio alla sinistra non sia più su facebook. Magari si sarebbe potuto chiarire in un attimo con la sua collega.

 di Blogger brutta Gente

 
 

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