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 È sempre bene ricordare, specie nei giorni delle ovvietà e delle ricorrenze, che ruolo giocano oggi i vinti e i vincitori degli anni bui dell’Italia.

di Antonio Del Furbo

Parliamo, ad esempio, della fine che hanno fatto quelli che hanno ucciso Aldo Moro, ovvero i brigatisti rossi quelli che, ancora oggi, vogliono farci credere che hanno combattuto contro il sistema. Un sistema che, guarda caso, li ha difesi e che, ancora oggi, li conserva e li protegge da ogni attacco. Un sistema, come quello giudiziario, che li ha messi fuori dalle galere nonostante pendessero sentenze di ergastoli.

Parliamo, ad esempio, dell’ex esponente della colonna veneta delle Br Roberto Del Bello, condannato nel 1985 per banda armata, diventato consigliere della Provincia di Venezia e, dunque, segretario provinciale di Rifondazione comunista. Non solo: Del Bello è arrivato persino al ministero dell’Interno in qualità di segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario di Rifondazione Comunista.

Poi c’è la “fantastica” storia di Maurizio Iannelli, componente della colonna romana che, con due ergastoli sulle spalle, dal 1999 si è messo a collaborare con la Rai come autore di documentari e altri programmi. Iannelli è autore, insieme a Matilde D’Errico e Luciano Palmerino, del format Amore criminale.

Barbara Balzerani, ex brigatista implicata nel sequestro Moro e condannata a sei ergastoli, dopo 25 anni di carcere, ha trovato lavoro nella cooperativa Blow Up di Roma che si occupa di informatica musicale. Per capire chi è la Balzerani basta riportare le parole pronunciate nel 40° anniversario della morte di Moro:“C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te”.

Renato Curcio, l’ideologo delle Br ha fatto conferenze in scuole e Università.

Alberto Franceschini, cofondatore delle Brigate Rosse, gira l’Italia a fare conferenze.

Adriana Farandanel 2016 fu invitata a partecipare a un corso di formazione per giudici.

Anna Laura Braghetti, carceriera di Aldo Moro, già condannata all’ergastolo ma in regime di semilibertà, ha lavorato per Ora d’aria, associazione di volontariato dell’area dei Ds oltre che in un’agenzia del ministero del Lavoro.

Susanna Ronconi, membro delle Brigate Rosse è stata consulente di Asl, Comuni. Ha lavorato anche per il gruppo Abele di don Ciotti. Va anche detto che nel 2006 l’allora ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero la nominò nella Consulta nazionale sulle dipendenze. Livia Turco aveva cercato di inserirla nel suo Ministero.

Eugenio Pio Ghignoni, condannato nel processo Moro, lavora all’Università Roma Tre.  

Altro che processo allo Stato.

 

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