“Nella puntata di #RagazziContro in onda mercoledì e registrata il 9 ottobre, per questioni di opportunità non sarà presente alcun contributo audiovisivo riguardante chef Rubio” si legge in una nota della Rai.
Non la pensa così Barbara Castiello, addetta stampa di chef Rubio: “Puzza proprio di ragione politica” spiega. Rai 2 non ha mai scelto chef Rubio “come testimonial contro il bullismo. Rubio è stato solo invitato come ospite della trasmissione #RagazziContro per parlare di cyberbullismo” sottolinea ancora la Castiello. “La Rai blocca la puntata con Rubio perché inopportuno. La puntata è stata registrata a ottobre. La Rai ha avuto tutto il tempo di valutare se Rubio ha detto cose inopportune. Questo non viene specificato. E così non è stato. Carlo Freccero sostiene che Rubio ‘avrebbe vampirizzato il programma’. Beh con tutto questo polverone che hanno sollevato Rubio ha vampirizzato senza neanche poter fiatare” ha aggiunto ancora l’addetto stampa.
In difesa di Chef Rubio rimane solo il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai.
“La Rai avrà il coraggio di proporgli un programma, magari che parli di ultimi e periferie e sappia interessare i giovani?” chiedeva Anzaldi qualche giorno fa. E la Castiello ricorda poi che “Rubio è stato ambassador delle campagne Write for Rights 2016 e 5×1000 (2017 e 2018). Non si trattava di campagne contro il bullismo ma per i diritti umani. Rubio ha portato a termine tutte le campagne come da accordi previsti con Amnesty Italia. Non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di Amnesty d’interruzione dei rapporti ma abbiamo appreso dai giornali che su segnalazione di Selvaggia Lucarelli, Amnesty Italia riteneva opportuno non proseguire con altre collaborazioni. Amen. Tutto questo accade”, conclude Castiello, “mentre Rubio prosegue il suo viaggio e saluta tutti dal Kurdistan”.
Soddisfatta la comunità ebraica
“Per me non solo è opportuno, ma è purtroppo tardivo perché sono diversi anni che lo seguiamo e diversi anni che continua a dire delle cose allucinanti” commenta Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). Per la vicenda Rai, Di Segni definisce il provvedimento “urgente da adottare. Noi abbiamo bisogno di punti di riferimento in positivo, non in negativo”.