Chernobyl, la centrale nucleare senza corrente. Il pericolo radioattivo
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La centrale di Chernobyl non funziona. Ciò potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive.

Come riporta Insideover, la centrale di Chernobyl desta preoccupazione. Per mancanza di energia elettrica non arrivano informazioni sul suo stato.è stato lanciato nelle scorse ore dalla società ucraina Energoatom e sta destando molte preoccupazioni. Da alcune ore all’interno della centrale non sarebbe più possibile avviare gli impianti di raffreddamento per mantenere sotto controllo il materiale radioattivo stoccato nelle vasche. Una situazione che porterebbe alla diffusione di sostanze dannose nell’aria. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che tutto è sotto controllo. Ma l’Aiea, l’agenzia Onu per la sicurezza nucleare, da martedì sera ha perso la connessione con le centraline di monitoraggio.

Cosa accade a Chernobyl

La centrale di Zaporizhzhia, teatro di una battaglia la scorsa settimana terminata ufficialmente solo nelle ultime ore. I russi sarebbero all’interno dell’impianto e da Mosca il ministero della Difesa ha dichiarato che la situazione è sotto controllo. Ma nella serata di martedì sono arrivati nuovi allarmi per il sito di Chernobyl. L’Aiea ha dichiarato di aver perso i contatti con le centraline di controllo dell’impianto. Improvvisamente dall’area del disastro del 1986 non sono arrivati più dati e comunicazioni. La centrale deve essere costantemente monitorata. Il sarcofago che avvolge il reattore n.4, quello più implicato nel disastro del 1986, nasconde ancora tonnellate di materiale radioattivo. E nell’area ci sono anche numerose vasche di contenimento.

Nelle ore successive si è iniziato a capire un po’ di più di quanto stava accadendo. L’Ukrenergo, la società elettrica ucraina, in un comunicato ha fatto sapere che l’intera area attorno alla centrale non sta ricevendo energia elettrica: “A causa delle azioni militari degli occupanti russi – si legge in una nota emanata la scorsa notte dalla società – la centrale nucleare di Chernobyl è stata completamente disconnessa dalla rete elettrica. La centrale nucleare non ha alimentazione. Le azioni militari sono in corso, quindi non c’è possibilità di ripristinare le linee”. Chernobyl si trova sotto controllo russo già dallo scorso 24 febbraio. I combattimenti nelle regioni circostanti avrebbero prodotto un danno alla rete di distribuzione elettrica.

Da qui il blackout che ha di fatto spento la centrale di Chernobyl e le centraline di monitoraggio dell’Aiea.

I rischi

Il vero problema è che senza elettricità non sono soltanto le centraline di monitoraggio a non funzionare. Energoatom precisa che sono spenti per adesso tutti gli impianti di raffreddamento della centrale di Chernobyl. Anche se chiusa nel 2000, la centrale ospita ancora tonnellate di combustibile radioattivo prodotto sia durante gli anni di attività e sia dall’esplosione del 21 aprile 1986.

“Le vasche che contengono il combustibile – si legge nella nota di Energoatom – hanno bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c’è elettricità. Se non è disponibile, gli impianti non produrranno raffreddamento. Di conseguenza, la temperatura del combustibile salirà e le sostanze radioattive potrebbero essere disperse nell’ambiente”. Senza il funzionamento delle centraline di monitoraggio è impossibile stabilire l’attuale situazione.

Mosca rassicura

“Attualmente, il controllo della situazione nella centrale nucleare di Chernobyl è svolto congiuntamente da personale militare russo, specialisti ucraini, personale civile della centrale e la guardia nazionale di questo paese”. Con queste parole Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha fornito le rassicurazioni da parte del governo di Mosca circa la situazione a Chernobyl. Sono state smentite voci relative a problemi all’interno dell’impianto, controllato dai russi dal 24 febbraio.

“Le azioni dell’esercito russo in questa pericolosa situazione sono state dettate dalla necessità di prevenire una provocazione nucleare da parte dei nazionalisti ucraini, che, a quanto pare, non hanno nulla da perdere – ha proseguito Zakharova – in effetti, sono stati addestrati per questo. Ecco perché l’esercito russo sta prendendo il controllo degli impianti nucleari dell’Ucraina”.

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