Coronavirus
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La vicenda di Marie Hélène Benedetti, la donna con un figlio autistico che nelle scorse settimane ha combattuto per affermare i diritti del figlio autistico, oggi una nuova vicenda di cui è protagonista.  

“Ci implorano di stare chiusi in casa” scrive su Facebook Marie Hélène. “Hanno chiuso le scuole, sospeso le messe religiose e le attività sportive, palestre e piscine chiuse” ma “i centri riabilitativi per le terapie dei bambini autistici sono aperti, i nostri figli continuano a frequentare i centri e noi mamme siamo costrette a portarli perché non portarli significa assenza per ingiustificato motivo, se sei preso in carico dalla ASL rischi le dimissioni”.

Infatti, le strutture obbligano i genitori a portare i propri figli nelle strutture pena la perdita del diritto.

La donna ha un figlio con un altro problema. “Ho un figlio asmatico a casa e sto tremando, non usciamo, non vediamo nemmeno i nostri genitori anziani tappati in casa e soli per non rischiare di contagiarli, per evitare di poter essere noi causa di un loro contagio, per seguire le disposizioni del governo alla lettera perché abbiamo capito che è necessario, vitale.
I reparti diagnostici per l’autismo sono chiusi, appuntamenti rinviati a data da destinarsi e dobbiamo portare i bambini in terapia. Qualcuno dirà che le terapie sono necessarie, io credo che la salute in questo momento sia al di sopra di tutto. Chiudete i centri o dateci la possibilità di assenza giustificata.”

Dopo l’appello di Marie Hélène la struttura che ha preso in carico il figlio comunica che Chi decide di stare a casa può farlo per giustificato motivo”.

La presa di posizione dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì

E in serata arriva anche la decisione dell’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì. “Sappiamo – spiega Verì – che si creeranno inevitabilmente dei disagi all’utenza, ma è nostro dovere mettere in campo ogni azione utile a contenere il contagio da Covid 19. Mi auguro che tutti comprendano la situazione di emergenza che stiamo vivendo e la conseguente necessità di adottare misure straordinarie”. Un commento che arriva dopo le linee di indirizzo assunte oggi dal Crea (il comitato regionale emergenza-urgenza), che saranno recepite in un’ordinanza del Presidente Marco Marsilio.

Sospensione di tutte le attività

Il Crea ha stabilito che dovranno essere sospese (sia nelle strutture pubbliche, che in quelle private convenzionate) tutte le attività di medicina ambulatoriale non urgenti (vale a dire che saranno garantite solo quelle che hanno sulla prescrizione, la classe di priorità U), fatte salve le prestazioni onco-ematologiche, radioterapiche e chemioterapiche;  le prestazioni individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento, incluse quelle in ADI; prestazioni dialitiche; i controlli chirurgici e ortopedici post intervento; la terapia del dolore; le prestazioni connesse alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita); le attività di pre-ospedalizzazione per interventi in classe A; le prestazioni dei servizi pubblici nell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze (SERD); i prelievi ambulatoriali, a carattere di urgenza e le prestazioni TAO; le vaccinazioni obbligatorie secondo calendario nazionale vigente.

Consentite le attività connesse alla donazione del sangue, mentre si dispone di limitare quanto più possibile i prelievi non indispensabili.

“Le strutture territoriali pubbliche e private (autorizzate e accreditate) che erogano prestazioni sanitarie e socio sanitarie in regime semiresidenziale e domiciliare potranno proseguire la propria attività esclusivamente per le sole attività ritenute urgenti e indifferibili, nel rispetto, comunque, delle misure precauzionali di contenimento del rischio, al fine di garantire ai pazienti la continuità dell’assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor livello di rischio possibile.”

Parallelamente, si stanno predisponendo anche una serie di misure riguardanti l’assistenza ospedaliera.

“Oggi il Crea – aggiunge la Verì – ha predisposto misure organizzative ancora più rafforzate per l’assistenza ospedaliera di pazienti affetti da Covid 19. E’ necessario, infatti, preparare in anticipo le strategie di risposta all’emergenza epidemiologica, tenendo conto anche dei tempi necessari e delle modalità di risposta a livello locale. Il tutto secondo quando previsto dalle disposizioni nazionali, che identificano specifici obiettivi, che puntano a ridurre l’impatto della emergenza infettiva sui servizi sanitari e sociali per assicurare la funzionalità e la continuità dei servizi sanitari stessi e degli altri servizi essenziali”.

Ciascuna Asl dovrà provvedere all’attivazione di nuovi posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza Covid 19 e al potenziamento dei posti letto delle unità operative di malattie infettive e pneumologia, sia ricorrendo ad ampliamento, sia attraverso la riconversione di degenze ordinarie. Anche le strutture di ricovero e cura del privato accreditato sono chiamate a fare la loro parte, indicando i posti letto dotati di respirazione assistita e le aree dove i pazienti positivi al contagio (non in condizioni critiche) possono essere posti in isolamento.

“Si tratta – sottolinea l’assessore – di un provvedimento flessibile e che può essere modulato in caso di un’evoluzione dell’emergenza. Voglio in ogni caso rassicurare i cittadini che si tratta di misure preventive e precauzionali, ma che vanno sempre e in ogni caso assunte in anticipo per non farsi trovare impreparati a situazioni che ci auguriamo non si verifichino mai”.

Di admin

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