David Rossi poteva essere salvato. Cancellate le immagini di un'altra telecamera - La nostra inchiesta video
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Furono due i video acquisiti dalle telecamere di videosorveglianza relativi alla sera in cui morì l’ex capo della Comunicazione di Mps e manager David Rossi.

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David Rossi. Si era sempre saputo. Ma oggi a differenza è che tutto è stato messo nero su bianco. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei risultati della maxi perizia affidata dalla stessa Commissione ai reparti speciali dell’Arma dei carabinieri e a un collegio medico legale.

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“Il video riguarda l’uscita di Mps da piazza Badia, registrato alle 20.01 della sera in cui è deceduto Rossi, individua due soggetti che escono”, ha spiegato il presidente della Commissione Pierantonio Zanettin.

Il video trasmesso alla procura: contrasta con atti processuali

Il filmato è stato “trasmesso subito alla procura di Genova perché contrasta con tutti gli atti processuali in cui si era stato detto che era stato raccolto un unico video sui momenti antecedenti o successivi alla caduta di Rossi, quello della telecamera 6, in realtà è stato raccolto anche un video della telecamera 8”. “Resta sorprendente che questo video, pure acquisito poi sia stato cancellato perché fino a oggi tutti gli atti avevano escluso che fosse stato acquisito”, ha continuato.

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“La telefonata di Santanché un errore di tabulato”

“Ci sono stati gli squilli del telefono, ma di fatto non c’è stata nessuna fonia”. Così Rubino Tomassetti, comandante del reparto indagini tecniche del Ros dei carabinieri, in merito alla telefonata di Daniela Santanchè al numero di cellulare di David Rossi, poco dopo la morte dell’ex capo della comunicazione di banca Mps, David Rossi.

Tomassetti, oggi a palazzo San Macuto a Roma, ha illustrato alcuni degli esiti della maxi perizia, composta dalle relazioni dei carabinieri di Ros, Ris, Racis e di medici legali, disposta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, che la sera del 6 marzo del 2013 precipitò dalla finestra del suo ufficio a Siena. L’esperto del Ros ha spiegato che riguardo alla chiamata della Santanchè a Rossi si è verificato “un errore di tabulato” e che “all’epoca il sistema cominciava a calcolare la chiamata dal momento in cui si connetteva alla rete: il tentativo coincide anche con gli squilli, di fatto non c’è stata alcuna fonia”.

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David Rossi si lasciò cadere

“Tra le varie ipotesi” sulla morte di David Rossi “la più compatibile” fatta attraverso una simulazione con manichini antropomorfi virtuali:

“è quella riferibile a un gesto anti-conservativo in cui il dott. Rossi, cosciente, si tiene a penzoloni fuori dalla finestra, aggrappato alla barra di protezione con entrambe le mani e infine si lascia cadere nel vuoto sottostante”.

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È quanto dice Sergio Schiavone, comandante del ris dei carabinieri, illustrando una parte dei risultati della maxi-perizia affidata ai reparti speciali dell’arma e ad un collegio medico legale dalla commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte dell’ex capo comunicazione di Monte dei paschi di Siena che, la sera del 6 marzo 2013, precipitò dalla finestra del suo ufficio nel pieno della bufera giudiziaria che aveva investito i vertici della banca senese. Il capo dei ris conclude:

“le altre ipotesi relative alla presenza di terzi che spingono o lasciano cadere il corpo inanimato del dott. Rossi producono dinamiche di caduta non compatibili con la precipitazione del corpo riscontrata nel filmato di video-sorveglianza”.

Le 930 pagine

Si tratta di una maxi-perizia di 930 pagine, ha spiegato durante la conferenza stampa a palazzo San Macuto il presidente della commissione, Pierantonio Zanettin. Il risultato di tutto questo lavoro – ha sottolineato – è assai imponente ma oggi ne faremo una sintesi perché sono quasi mille pagine complessivamente, più gli allegati con copie forensi degli apparati tecnico-informatici su supporto digitale per circa un terabyte, quindi è materiale assai imponente. Voglio ringraziare tutti i corpi speciali dei carabinieri, ris, ros e racis per il lavoro imponente svolto e la collaborazione”.

La mail prima della caduta

“Per noi non ha nulla di strano la mail di David Rossi Ed è stata scritta e inviata prima della caduta di Rossi e non tre giorni dopo il 6 marzo 2013″. Lo ha detto Massimo Giannetti, del reparto Racis dei carabinieri  riguardo la mail inviata all’amministratore delegato di Banca Mps nella quale manifestava l’intenzione di suicidarsi. Il militare ha poi spiegato tecnicamente perché esistesse una discrepanza tra la data della mail mandata da Rossi e quanto contenuto nei file di Mps.

Il legale della famiglia: “Quanto emerge è gravissimo, le indagini sono state ridicole”

“Dichiarazioni di decine di soggetti smentite dal contenuto di video cancellato. Foto hard con soggetti non ancora identificati cancellato dal portatile in uso al Rossi – dichiara l’avvocato Carmelo Miceli, legale di Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi e della figlia di lei – Queste sono solo alcune delle cose che stanno emergendo in modo gravissimo dalla conferenza stampa. Cosa altro deve accadere affinché chiunque, per primi i pm di Siena, riconoscano che le indagini che sono state fatte fino ad oggi sono state semplicemente ridicole?”. Prosegue il penalista: “Davvero queste cose dovevano essere scoperte da una commissione d’inchiesta e non dalla Procura della Repubblica? Procura di Siena ritiene ancora di non dovere riconoscere i propri errori e di non dovere tornare a eseguire nuove indagini?”.

Il medico: “Il ritardo nei soccorsi gli ha tolto chances di sopravvivere”

“Sono state tolte chance di sopravvivenza al dottor David Rossi nei venti minuti in cui non è stato soccorso”. Lo ha affermato il medico Roberto Testi, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Città di Torino. “Rossi – ha sottolineato il medico – era una persona giovane, in buona salute che non aveva patologie particolari, che ha subito molte lesività, ma non vi è stata una emorragia interna fatale. Conseguentemente a queste lesività possiamo dire che David Rossi muore per un combinato trauma poli distrettuale, ma anche per una bronco-aspirazione ematica massiva. Con una prolungata agonia i polmoni si sono riempiti di sangue”.

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