Decreto Covid: ancora coprifuoco fino alle 22. La lotta in Cdm
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C’è attesa per il nuovo decreto Covid, valido dal 26 aprile al 31 luglio, che arriverà in Consiglio dei ministri convocato, a quanto si apprende, alle 17.

Verrà esaminato il decreto legge (Decreto Covid) con le nuove misure per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali.

Dal 26 aprile torneranno le zone gialle, in molti torneranno a scuola e potranno riprendere molte attività all’aperto. Ma rimarranno ancora regole stringenti. Il governo dovrebbe mantenere il coprifuoco alle 22, anche se il presidente del FVG e della Conferenza delle Regioni conferma la proposta di spostarlo alle 23. “Sul coprifuoco – ha detto Fedriga a Radio Capital – c’è un’interlocuzione con il Governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”.  Riaprire i ristoranti al chiuso prima del primo giugno “è la nostra proposta – ha spiegato inoltre Fedriga – dopodiché non decidono le Regioni ma il Governo”.

“Forte limitazione”

Parlando di riaperture, Fedriga ha ricordato che, secondo la bozza del decreto legge, dalla prossima settimana nelle zone gialle saranno aperti la sera solo i ristoranti all’aperto: “è una forte limitazione, che spero nelle prossime settimane possa essere superata”. La Conferenza ha già presentato “le linee guida per la ristorazione all’interno con regole molto rigide”.

Il coprifuoco rimarrà fino alle 22 come deciso dalla Cabina di regia di venerdì scorso, spiega il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. “Vorremo – ha aggiunto – che sulla scuola si tornasse al 100%. Intendiamo porre il tema in Cdm e, come sempre, troveremo una soluzione di equilibrio. Anche se Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti, come M5S riteniamo di dover garantire agli studenti delle Superiori per questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni in presenza”.

Coprifuoco

“Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi” precisa il ministro Gelmini.

Sulla scuola. “Nessuna marcia indietro, il governo vuole riaprire le scuole, lo farà e tende al 100 per 100 della presenza di studenti, ma c’è un problema che riguarda i trasporti e che il governo precedente ha un po’ dimenticato”. “Noi abbiamo attivato un tavolo con il ministro Giovannini, Regioni ed Enti locali. Si parte dal 60%, ci saranno punte del 75%, qualcuno lo farà al 100%, quell’obiettivo lo raggiungeremo progressivamente”.

Braccio di ferro anche sulla questione del green pass sul quale in Alto Adige hanno anticipato per i ristoranti. “Ho telefonato a Kompatscher e l’ho invitato alla prudenza, dovremo impugnare quella legge. Non è ancora tempo per quel provvedimento”, dice Gelmini sul green pass varato dalla Provincia autonoma di Bolzano. “Il Governo sta pensando al green pass, con i tre criteri (tampone negativo, guarigione, vaccinazione, ndr), ma servono regole nazionali, non regionali. Sapete che non mi piace impugnare le ordinanze regionali. Il green pass sarà una rivoluzione, un cambio di passo”.

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