Decreto energia: benzina taglio alle accise da 0,25 centesimi al litro
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Arriva una tassa del 10% sui profitti “in eccesso” delle aziende energetiche, per abbassare di 25 centesimi il costo della benzina per tutti, tagliare le bollette a 5,2 milioni di famiglie, aiutare le imprese “che si trovano in grande difficoltà”.

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Decreto energia. Si tratta di una manovra di “redistribuzione” e di “giustizia sociale”, quella che Mario Draghi porta in Consiglio dei ministri.

La guerra minaccia di durare ancora a lungo, l’economia italiana rallenta, sul futuro gravano incognite pesanti, rischi di razionamenti. “Non è più tollerabile”, dice il premier, che in una “situazione di emergenza”, con in gioco la “sicurezza nazionale”, il governo non abbia neanche la possibilità di accertare se dietro l’aumento dei prezzi dell’energia ci sia stata speculazione.

Dalle aziende 4 miliardi di extraprofitti

A mercati chiusi l’esecutivo vara misure per 4,4 miliardi. Finanziate in gran parte tassando del 10% i circa 40 miliardi di extraprofitti che il comparto energetico ha realizzato negli ultimi sei mesi rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il resto delle risorse ce le mette lo Stato. Circa 400 milioni di extragettito Iva vanno a tagliare le accise di benzina e diesel fino a fine aprile.

“Evitiamo scostamenti di bilancio e manteniamo sotto controllo i conti pubblici”, sottolinea Draghi.

Nel dettaglio il decreto permette alle imprese di rateizzare le bollette per i consumi di maggio e giugno, per un numero massimo di 24 rate mensili. È una delle misure previste dalla bozza del decreto per contrastare “gli effetti economici e umanitari per contrastare la crisi ucraina”, ancora in via di definizione.

Per sostenere le esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas, Sace – finanziaria della Cassa Depositi e Prestiti – potrà rilasciare le proprie garanzie in favore di banche e istituzioni finanziarie entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro.

I buoni

Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.

Mister Prezzi

Contro le speculazioni, viene creato il Garante per la sorveglianza dei prezzi. Sanzioni da 500 a 5mila euro per le imprese se non risponderanno al Garante “sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo”.

La misura prevede inoltre che, per le attività istruttorie, di analisi, valutazione e di elaborazione dei dati, nonché di supporto al Garante per la sorveglianza dei prezzi è istituita, presso il Ministero dello sviluppo economico, un’apposita Unità di missione.

Le dilazioni di pagamento

“Le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai relativi fornitori con sede in Italia, la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici, relativi ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a 24“.

Sarà la Sace a rilasciare garanzie, “al fine di sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale con sede in Italia”, in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi.

Tir

Per il Marebonus è autorizzata la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro per il 2022 e per il Ferrobonus di ulteriori 19 milioni di euro. Il pacchetto per l’autotrasporto prevede una riduzione dei pedaggi per ulteriori 20 milioni nel 2022, l’esonero dal versamento dei contributi per il funzionamento della Autorità di regolazione dei trasporti (per 1,4 milioni di euro quest’anno) e l’istituzione di un fondo per il sostegno del settore con risorse da quantificare.

Più Cig

Più cassa integrazione per le imprese che nel 2022 si troveranno a fronteggiare “situazioni di particolare difficoltà economica”: la bozza del decreto stanzia 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a chi non può più ricorrere “ai trattamenti ordinari di integrazione salariale”. Le settimane di Cassa in deroga andranno utilizzate entro il 31 dicembre 2022. L’Inps monitorerà la spesa e – raggiunto il limite dei 150 milioni – non accoglierà più le domande.

Imprese energivore

Il credito d’imposta riconosciuto in favore delle imprese energivore e delle imprese a forte consumo di gas naturale, è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione.

L’agricoltura e la pesca

Sono in arrivo circa 195 milioni di euro a sostegno di agricoltura e pesca. Previsto fra l’altro un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante utilizzato per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca nel primo trimestre del 2022. Una misura che comporterà oneri per 140,1 milioni quest’anno.

Altri 20 milioni di euro sono destinati alla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari.

I fertilizzanti

Via libera nelle aziende agricole all’uso come fertilizzante del digestato, il letame in uscita dall’impianto biogas. “I Piani di utilizzazione agronomica prevedono la sostituzione dei fertilizzanti chimici di sintesi con il digestato equiparato” – si legge – per “promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas e ridurre l’uso di fertilizzanti chimici, aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli e limitare i costi di produzione”.

Il decreto energia
Comunicato-stampa-del-Consiglio-dei-Ministri-n.-68-_-www.governo.it_

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