Dovremmo meritare una classe dirigente capace. Non ce l'abbiamo perché noi siamo peggio di loro
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I numeri continuano ad aumentare. C’è un governo che non sa, che non capisce, che non interpreta e tenta di arginare. Ci sono ministri che regolamentano, che fanno conferenze per raccontare il nulla. C’è un governo e un’opposizione che, timidamente e con estremo ritardo, hanno iniziato a dialogare.

Da una parte quelli di “apriamo i porti”, “accogliamoli tutti”, dei baci, degli abbracci e della pesca alle sardine. Dall’altra quelli di “massa d’incapaci al governo”, del “se ci avessero ascoltato”, del “eh, ma la sinistra”. Ora tutti uniti nel “nullismo”, che fino a ieri hanno giocato a portare voti ai loro mulini a vento e oggi cianciano parole come “solidarietà”, “restiamo uniti”, “siamo un grande Paese” e “ne usciremo a testa alta”.

Un appello alla responsabilità, al senso civico, al rispetto del prossimo da parte di quelli che si accoltellano in nome dell’appartenenza alla tessera di partito. Quelli che brindavano nei locali di Milano e che oggi ci raccontano di “riguardarci” e di stare attenti.

Siamo dei disperati a bordo di un treno che, disperatamente appunto, cerca di mantenere le rotaie sulla ferrovia. Siamo zombi che si ritrovano in fila davanti ai centri commerciali a guardare le proprie anime vuote attraverso uno smartphone. Siamo quelli che fanno ciò che vogliono e “nessuno si deve permettere di dirci cosa fare, nemmeno lo Stato” perché siamo un popolo di idioti, egoisti e ignoranti.

E nel mentre, abbiamo quasi 10mila malati di coronavirus e quasi 700 morti.

Siamo “zone morte”, incapaci di intendere e di volere. Sono state fatte decine di decreti, tracciate centinaia di zone rosse, arancioni e gialle e il virus continua a mietere vittime. Dovremmo meritare una classe dirigente capace e reattiva. Ma, purtroppo, non ce l’abbiamo perché noi, semplicemente, siamo peggio di loro.

Un governo all’altezza avrebbe dovuto stanziare i fondi per rifinanziare la Protezione civile (distrutta dalla politica “del ci costa troppo) e andare a riprendere immediatamente Guido Bertolaso in Africa e dargli (a lui e non ad altri) pieni poteri. Una politica seria avrebbe dato la cassa integrazione a tutti e sospeso le tasse, le rate e i mutui. E i soldi? I soldi una politica seria li avrebbe chiesti all’Europa che dispone di enorme liquidità.

Dovremmo meritare una classe dirigente capace e reattiva. Ma, come detto, non ce l’abbiamo perché noi, semplicemente, siamo peggio di loro.

di Antonio Del Furbo

antonio.delfurbo@zonedombratv.it

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