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Nulla di fatto quindi per Carolina D’Antuono, ex direttrice della finanziaria abruzzese, che aveva portato l’attuale dirigenza davanti al giudice del lavoro.

 

Il giudice ha dato pienamente ragione a Fira, rigettando le pretese della ricorrente e, addirittura, condannandola al pagamento delle spese di giudizio per una cifra di circa 13.000 euro. D’Antuono aveva ricorso al Giudice del Lavoro del Tribunale di Pescara per chiedere il risarcimento dei danni dovuti al suo licenziamento. All’ex direttrice, per un suo coinvolgimento in un’indagine penale e dei conseguenti arresti del 2006 che l’avevano coinvolta insieme all’ex presidente Masciarelli, nel 2009 l’allora presidente di Fira comunicò alla D’Antuono il licenziamento per giusta causa. D’Antuono lamentò una serie di illegittimità del provvedimento di sospensione cautelare dal servizio e dalla retribuzione disposto dalla Società; pertanto la richiesta consisteva nella corresponsione da parte di Fira delle retribuzioni a lei non erogate nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009 per un importo di circa 180 mila euro oltre circa 50 mila di contributi aziendali. Inoltre, si chiedevano ulteriori somme per danni biologici e morali, all’immagine, alla professionalità ipotizzando una cifra compresa tra i 500 mila euro e 1 milione e mezzo.

Si chiude così anche questa pagina che ha segnato negativamente la storia di Fira degli ultimi anni” spiega il Presidente Rocco Micucci: “Ora la Società, che in questi anni ha lavorato duramente per riconquistare una fiducia persa con la collettività, può continuare ad operare al fianco delle imprese abruzzese e per contribuire allo sviluppo dell’economia regionale”. La FIRA, difesa dall’avv. Franco Di Teodoro, ha sostenuto l’operato degli amministratori, dettato da gravissime responsabilità della ricorrente, che ricopriva allo stesso tempo da un lato la veste di direttore della Fira e, in quanto tale, componente della commissione tecnico-scientifica incaricata di verificare la completezza e la regolarità della documentazione allegata alle domande di finanziamento, dall’altro quella di consigliere di amministrazione delle società che tali domande di finanziamento avevano presentato e tali finanziamenti ottenuto.

LA CONDANNA

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Nel 2013 arrivarono le condanne per il processo Fira partito nel 2006 e che portò all’arresto dell’ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone, accusate a vario titolo di una truffa alla Regione e all’Unione europea da 16 milioni di euro. Carolina D’Antuono fu condannata a quattro anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

ZdO

 

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