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La triste storia dei tigli di Francavilla al Mare finisce come si sospettava. Il Comune ha autorizzato l’avvio dei lavori nonostante la Regione e i vari comitati abbiano espresso parere contrario

Alle 6.45 di stamane siamo arrivati puntuali in Viale Nettuno a Francavilla al Mare per seguire l’evolversi della vicenda legata al taglio dei tigli. 55 tigli sono stati abbattuti nel corso della mattinata nonostante le proteste dei comitati. Neanche l’ultima lettera dal Wwf Italia al sindaco Luciani è servita a far cambiare idea al primo cittadino. I consiglieri regionali Riccardo Chiavaroli, Lucrezio Paolini, Franco Caramanico, Maurzio Acerbo e Gianfranco Giuliante, promotori della risoluzione regionale contro l’abbattimento degli alberi a Francavilla parlano di «Un atto francamente incomprensibile dal punto di vista urbanistico e ambientale ed oltretutto uno sgarbo innanzitutto ai cittadini, oltre che una scorrettezza istituzionale poiché – dopo l’approvazione unanime della nostra risoluzione in Consiglio Regionale – era già stato fissato un incontro tra sindaco e capigruppo regionali proprio per valutare meglio la questione». Eppure anche la Forestale, con una comunicazione dell’11 marzo, aveva dato un consiglio tecnico autorevole dopo il sopralluogo del 19 febbraio scorso alla presenza del sindaco, dell’assessore competente e di alcuni tecnici comunali. «Appare difficilmente accettabile come unica soluzione percorribile» il taglio a raso dei 55 alberi di viale Nettuno, identificati dal progetto comunale di rifacimento dei marciapiedi. Questo quanto riportato poco più di un mese fa sulla lettera. Perché allora tanta fretta nel portare i lavori a termine? Nella mattinata si è respirata effettivamente una certa tensione. Alcuni cittadini hanno tentato di bloccare i lavori lungo Viale Nettuno non permettendo l’ingresso del camioncino con il cestello che avrebbe dovuto elevare gli operai per il taglio dei rami dei tigli. Intorno alle 8.30 sono arrivati vigili e carabinieri che hanno convinto i manifestanti a recedere dalla posizione. Il direttore dei lavori nonché Dirigente del settore Urbanistica e Opere pubbliche del Comune di Francavilla Roberto Olivieri, ci ha minacciato di denuncia se non avessimo cancellato le immagini che lo ritraevano in video. Ancora. Antonio Iurescia dell’Idv, presente per caso a piazzale Sirena ha inveito contro di noi minacciandoci di denuncia. Successivamente è arrivato il sindaco che, nell’intervista rilasciataci, ha dichiarato che il taglio degli alberi era l’unica azione possibile. 

L’ARROGANZA DEL POTERE

Abbiamo cercato di raccontare la giornata odierna nella maniera più asettica possibile e al massimo della professionalità come sempre. I nostri articoli non sono conformi, spesso, a schemi giornalistici o, meglio ancora, a rigide leggi del politicamente corretto. A noi piace essere “cani sciolti” e avere la simpatia di chi ci  ama e condivide il nostro progetto. Punto. Sappiamo di vivere in una regione in cui i giornalisti hanno sempre dato ai politici e alle grosse lobby ciò che al mondo dovrebbe essere la cosa più nobile: la verginità etica e morale. A certi livelli non riusciamo ad abbassarci. Non sopportiamo Dirigenti di Settore che ci intimano di «cancellare le immagini» perché nervosi, forse, della battaglia politica che stanno conducendo. Abbiamo dignità etica e morale da vendere, noi. Il nostro mestiere è raccontare storie forti, di denuncia e, quando capita, di cattiva amministrazione. Per fare tutto questo ci vuole coraggio da vendere e integrità psichica e fisica unita ad una forte determinazione. Nessuno ci regala nulla e ogni giorno dall’alba fino a notte dobbiamo mordere l’asfalto per portare a casa un tozzo di pane bagnato. Non siamo figli di potentati e stiamo fuori dalla mafia abruzzese. Quindi gli attacchi di qualche professionista della politica o le minacce di qualche  direttoruccio televisivo non ci intimidiscono. Non ci intimidiscono nemmeno i dossier che si stanno costruendo sui componenti di zone d’ombra e, soprattutto, i sorrisetti in pieno stile mafioso. Questa è una battaglia epocale che va fatta per alzare l’asticella qualitativa della regione. Noi il potere, quando è mafioso, lo combattiamo con le nostre armi. Senza paura. Chi non condivide le nostre idee ci eviti pure, non ne sentiremo la mancanza.

 

di Antonio Del Furbo

 

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