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Disgrazia e paradosso

E pensare che in altri tempi, richiamo nostalgico di chi ha qualche anno in più, il centesimo di oggi, ieri lira, si ergeva a status di non-significato. Nella spesa di tutti i giorni il centesimo non perveniva sulla bilancia degli equilibri economici e non attecchiva nel calcolo familiare, impalpabile nelle differenze tra i costi dei prodotti. Nelle oasi di un’allora civiltà-benessere ora vi è il malessere che scopre il centesimo colpevole del male. E nell’era dei mercati si riscoprono i mercati, quelli veri e genuini alle porte o in periferia nelle città. Gli altri tempi nulla possono per aiutare i nostri ma scorrevano nel segno della lira, dai fogli di moneta più grandi fino al rispetto delle coscienze e di un’umanità che oggi apparrebbe sorprendente…da un solo canale televisivo, collante di ritrovi, all’avanspettacolo nei teatri…dai prati e colline verdi che “mi ricordo” in una canzone, al cantagiro popolare…dalla fiat 500 alla vespa popolese. E senza internet, portale, cellulare e chattare, scaricare, twittare e pc, tutto touch e digitale…Si riscopre il significato del messaggio di Paperone, fumetto sempre verde, che dal centesimo costruì un impero senza sprechi e mai sprecato, neanche nella scelta di un formaggio di marca a dispetto di una sottomarca. Sopravvivendo a questa scena di commedia impopolare, porteremo ai posteri i mosaici che caratterizzano e s’incasellano nel nome del progresso. Crescono i fatturati delle aziende dei “sottomarchi”, che ne capirono con preveggenza i futuri profitti. Si moltiplicano i “compro oro”, che da timidi imprenditori diventano Re Mida fondendo i ricordi dei nostri cari. Si arricchisce chi capisce di bond, spread e btp fomentando il rilancio di un’economia intangibile. Si modellano le aspirazioni trainate verso i nuovi miti, i 5000 amici su FB o l’esibizione tv dei propri figli. Si rafforzano gli interessi personali a discapito dei sociali, lontani ed appannati. Si rimediano forme di protesta virtuali via internet ma mai risolutrici. E si discutono i problemi come il passatempo che si passa in un momento e non si bracca una decisione per attuare un espediente ma si esprime un verso senza lode e senza infamia, per poi tornare nell’affanno. L’importanza del centesimo, di nuova acquisizione, cresce e si diffonde come la scoperta di una cura, come la difesa dell’ammaraggio subito, come il nuovo santo graal, come osannazione di un risparmio ragionevole. Perchè l’equilibrio di una vita…ora è tutta nel centesimo.

Che il Centesimo ci salvi e riporti tutti a terra! 


di Giuseppe Menna

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