Il Fisco osserverà i movimenti bancari e i siti internet del contribuente. Obiettivo: tassare
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 L’occhio del fisco è posizionato sui liberi professionisti. In particolare su uffici e studi professionali. L’obiettivo è sempre lo stesso: quello di andare alla ricerca di evasori.  

In sostanza le verifiche scatteranno solo se avverranno determinate condizioni. Gli interventi saranno indirizzati su determinati soggetti, scelti dall’Amministrazione Finanziaria sulla base di specifici criteri. Dunque, rientreranno nelle attenzioni del Fisco situazioni sospette e poco chiare.

Compensi

L’Agenzia delle Entrate, grazie alle dichiarazioni reddituali, opererà lo screening per integrare le informazioni fornite con lo spesometro e la comunicazione delle fatture, in modo da tenere chiara la situazione del contribuente. Le prestazioni di servizi effettuati dal professionista verranno prese in carico tenendo conto successivamente delle sue entrate. Il tutto verrà rapportato alle componenti di ricavo tipiche di ciascuna professione e, nel caso qualcosa apparirà strano, scatteranno i controlli.

Analisi dei costi

Se saranno troppi o sproporzionati l’Agenzia delle Entrate chiederà al contribuente delle delucidazioni. Delle spese si terrà conto anche quando sono legati a prestazioni di servizi resi da soggetti vicini allo studio.

L’esempio calzante sarà quello delle fatture (qualche volta gonfiate) relative a servizi acquistati da una società che in realtà è gestita dalla stessa persona. L’Agenzia delle Entrate, in quel caso, valuterà l’inerenza dei costi dimostrando così l’eventuale antieconomicità degli stessi.

Sotto scacco i movimenti bancari

L’attenzione sarà rivolta anche ai movimenti bancari del professionista. Nel momento in cui le entrate e le uscite di un conto corrente risulteranno sospette scatteranno i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Pochi prelievi potrebbero voler dire che vi siano delle ulteriori entrate (in nero e non dichiarati) a cui il professionista ricorre per far fronte alle proprie spese.

Occhio anche ai siti internet

Infine, il fisco terrà d’occhio anche i siti internet dell’attività svolta dal contribuente. I servizi offerti e pubblicizzati in questo ultimo caso dovranno essere coerenti con quanto dichiarato al Fisco.

Di admin

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