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Spiagge date in mano a gestori con affitti risibili. E il ministro Centinaio difende la proroga: “Io l’avrei fatta per altri 30 anni”.



A fronte di un fatturato di 10 miliardi di euro l’anno i gestori pagano un affitto di 200milioni annui. Uno studio del Ministero economia e finanza rivela che il canone incide sul fatturato per appena lo 0,1%. In realtà di quei 200milioni allo Stato arriva circa la metà perché in molti quegli affitti non li pagano nemmeno. E, come se non bastasse, le concessioni, come rileva la Procura distrettuale antimafia, sono in mano a mafia, camorra e ‘ndrangheta. A Ostia, ad esempio, spiagge e chioschi sono sono controllate dalle famiglie Spada, Triassi, Casamonica, Guarneri, Fasciani e persino dai Casalesi. In questa storia fa capolino persino Massimo Carminati, coinvolto nell’inchiesta di “Mafia capitale”, a cui è stato sequestrato uno stabilimento balneare.

In Italia le spiagge sono state date in concessione dallo Stato senza una gara pubblica permettendo così il passaggio dell’attività dal padre al figlio. “Con il nuovo governo è stata data una proroga di 15 anni del Demanio marittimo senza aver adeguato i canoni di concessione” spiega alla Iene Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi. Eppure nel resto d’Europa le tariffe sono ben diverse da quelle italiane. In Francia le concessioni arrivano fino a 39 euro a metro quadro l’anno, ovvero venticinque volte quelle italiane. In Spagna s’incassa, per singola spiaggia, 4,2 milioni di euro l’anno.

Come se non bastasse, la nuova finanziaria permette di dare in concessione ai privati altre spiagge. Una legge che, tra l’altro, sta andando contro la direttiva Bolkestein il quale “obbliga lo Stato a mettere in gara le concessioni per le spiagge invece che affidarle sempre agli stessi”. Dunque, le spiagge si dovrebbero dare in concessione con un bando pubblico.

“Ci sono casi imbarazzanti in cui un chiosco con un ristorante e bar paga 370 euro l’anno” spiega ancora Bonelli. “Uno stabilimento di 10mila metri quadri può arrivare a un canone d’affitto annuale di 27mila euro avendo un fatturato di un milione e mezzo.” 

La nuova legge permette anche a chi ha fatto abusi edilizi e non ha pagato i canoni di avere le concessioni.

Flavio Briatore con il Twiga di Forte dei Marmi, paradiso del lusso, fattura 4 milioni l’anno e paga solo 17.619 euro. Dunque con una giornata di pienone si possono ripagare 5 anni di affitto.

E come risponde il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio (Lega) a tutto questo? Così:“Io volevano dare 30 di anni di proroga”.

Di admin

Un pensiero su “Le Spiagge che lo Stato dà a canoni bassissimi. Anche a mafia e ‘ndrangheta”
  1. Sono titolare di una concessione demaniale relativa ad un chiosco su di una spiaggia a Genova Nervi e grazie ad una legge assurda che fa pagare canoni irrisori io pago un canone stratosferico. La ragione di questo assurdo ? La stessa legge si accanisce su chi ha nelle aree di competenza le cosiddette ” pertinenze”. E una ingiustizia che fa pagare quasi 3 volte quello che pagano i concessionari francesi. Sono ormai oltre 10 anni che i vari governi promettono di sanare questa piaga ma nel frattempo molti gestori hanno perso la concessione. Quindi da una parte si regalano quasi le spiagge a qualcuno ed ad altri si toglie il lavoro. Nel mio caso ho investito una discreta somma con un canone di 900mila lire e pochi anni dopo il canone è schizzato a 12000 euro. Il governo sostenuto anche dall’onorevole Bonelli ha fatto quella legge e prima che scadesse aveva pensato di sanare quell’assurdo con un emendamento al decreto milleproroghe ,che aumentava del 30% i canoni di allora, nell’attesa di rifare una legge decente. Quel l’emendamento fù bloccato proprio dall’onorevole Bonelli e da allora anche i successivi governi non fecero più nulla e siamo arrivati ad oggi. Ma nel 2020 scadrebbero tutte le concessioni quindi quel rinvio di 15 anni ( in Spagna è di 50 anni ed in Portogallo di 70) ridà la possibilità di investire dopo tanti anni in un settore allo stremo a troppo tempo. Resta però carico di sfortunati,un carico davvero insopportabile.

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