Le zone d'ombra di Immuni: il Copasir vuole vederci chiaro. E richiama il direttore generale del DIS
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Il Copasir, dopo aver ascoltato il ministro dell’Innovazione, Paola Pisano, ha deciso di riascoltare la prossima settimana il capo del Dis, Gennaro Vecchione. Le versioni dei due non combaciavano su alcuni punti. Le zone d’ombra di Immuni sono tante.

La scelta del Governo, soprattutto del ministro Pisano, è stato quello di far sviluppare soltanto la App Immuni e non anche quella di CovidApp, come indicato dalla commissione di esperti. Il ministro ha precisato che la scelta è stata dovuta a motivi di tempo e di costi. Decisione condivisa, ha precisato la Pisano, oltre che dal ministero della Sanità e quello dell’Interno, anche dal Dis di Gennaro Vecchione. Ricostruzione che, però, non collima con la versione di Vecchione proprio al Copasir. Il direttore del Dis aveva riferito di essere stato coinvolto dal ministero a scelta già avvenuta. Ecco perché il Copasir ora li riascolterà entrambi.

Il governo dovrà spiegare perché  ha cambiato alcune carte cruciali sul tavolo allungando i tempi di entrata in funzione di un’applicazione che sarebbe stata molto importante già all’avvio della Fase 2. Il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, ha spiegato che “a cavallo della fine del mese l’App sarà pronta per essere utilizzata”.  

Le zone d’ombra di Immuni sono, a quanto pare, anche politiche.

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