Michele Giarrusso è fuori dal M5S: non ha restituito i soldi sul conto corrente di Patuanelli, D'Uva e Di Maio
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Il senatore Mario Michele Giarrusso è fuori dal M5S. Con lui è stato espulso anche il deputato Nicola Acunzo. La loro espulsione era nell’aria da tempo ma è arrivata solo in queste ore. Il motivo è stato quello dovuto alle mancate restituzioni di parte del loro stipendio, come da regole interne.

E Giarrusso non ha mai chiarito la sua posizione nonostante gli ammonimenti. Ora passa all’attacco: Sto valutando se sia il caso di fare ricorso o meno”, spiega il senatore, che da oltre dodici anni seguiva le orme di Beppe Grillo. Tra Giarrusso e i vertici del partito i rapporti si erano da tempo incrinati.

Ad essere “punito” anche l’onorevole Acunzo che non ha restituito soldi dal 2019 e che, inizialmente, aveva scaricato le colpe sul collaboratore, assicurando che avrebbe dato tutto, “fino all’ultimo centesimo”. Però alle sue parole non sono seguiti atti concreti tanto che ha recentemente annunciato la sua battaglia: “Ho sospeso le restituzioni affinché avvenga un chiarimento sul cambio di modalità dei versamenti”, ha detto il deputato ex grillino. “Mi devono ammazzare se non mantengo l’impegno con i cittadini e con il M5S, ma la modalità deve essere quella del 2018”.

La lunga lista dei “disobbedienti”

A giugno 2019 la lista dei nomi comprendeva un bel po’ di onorevoli. Oltre ad Acunzo c’erano, Flora Frate, Manlio Di Stefano e l’ex ministro Danilo Toninelli, fermi alle mensilità del 2018. A seguire c’erano Riccardo Fraccaro, Vito Crimi, Barbara Lezzi.

Gli onorevoli grillini che non restituiscono più. Tra loro Crimi, Lezzi e Toninelli

Il conto corrente intestato a Patuanelli, D’Uva e Di Maio

Il motivo della contestazione è non solo politica ma anche amministrativa. In base alle nuove regole, l’anno scorso fu aperto un conto corrente intestato a Patuanelli, D’Uva e a Di Maio. Nel conto, accessibile solo agli intestatari, finivano (e finiscono) i circa 2mila euro che ogni parlamentare versa. Una “riforma” pensata ai piani alti del Movimento che ha cancellato il fondo del ministero dell’Economia che finanzia le piccole e medie imprese al fine di destinare le risorse sul nuovo conto. Tutto questo “per poter diversificare le nostre azioni in maniera efficace” dicono sempre Patuanelli e D’Uva e “soprattutto per coinvolgere i nostri iscritti in queste decisioni. Anziché un’unica restituzione per un’unica iniziativa, potremo destinare i soldi restituiti ai cittadini a più iniziative sui territori e nelle regioni che decideranno gli iscritti! Ed è per questo che i prossimi destinatari saranno decisi attraverso la piattaforma Rousseau con un voto online”.

Come spiega Alberto Claudio De Giglio dell’ufficio comunicazione dell’associazione Rousseau a Zone d’Ombra Tv, lo statuto del Comitato per le rendicontazioni/rimborsi del MoVimento 5 Stelle pubblicato sul sito www.movimento5stelle.it, ad oggi è chiaro: ‘Se allo scioglimento del Comitato dovessero restare fondi a disposizione, questi verranno devoluti al Fondo per il Microcredito, mediante versamento a favore della microimprenditorialità (art.1 c.5ter D.L. n.69/2013) – Capitolo n.3693 capo 18 bilancio dello Stato'”.

Team del futuro: il “nuovo” Movimento 5 stelle in mano a “lady Rousseau”

Il tesoretto di 4 milioni di euro

Il tesoretto gestito da Di Maio, Patuanelli e D’Uva ammonta a 4 milioni e mezzo di euro. Oggi i soldi vengono depositati su un conto corrente privato, attivo alla Banca Profilo in Via Cerva 28, a Milano. L’istituto è controllato dal fondo Sator presieduto da Matteo Arpe, ex enfant prodige della finanza italiana ed ex amministratore delegato di Capitalia. Il conto è intestato al comitato per le rendicontazioni: Di Maio, D’Uva e Patuanelli, appunto.

Nessuna chiarezza sulle spese

Impossibile sapere, dunque, come vengono spesi i soldi. Se da un lato il Movimento finanzia alcuni interventi di pubblica utilità dall’altro non si capisce se quei soldi vengono dirottati anche per iniziative politiche. Ora con la coda di polemiche che sta accompagnando addii ed espulsioni nel Movimento, il tema delle restituzioni ritorna centrale.

A questo punto sorge una domanda: Michele Giarrusso è fuori dal M5S. Perché gli altri ritardatari non sono ancora stati espulsi?

Di admin

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