Grillo, Casaleggio e la Moby
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La Casaleggio Associati imbarazza l’intero Movimento 5 stelle dopo il caso Moby. Ed è fuoco incrociato sui pentastellati che, da sempre, hanno rivendicato onestà e indipendenza.   

Il caso Moby agita il M5S. Le consulenze chieste dalla compagnia di navigazione alla Casaleggio Associati e il presunto finanziamento al blog di Beppe Grillo, espongono i pentastellati ad attacchi incrociati.

Il caso Moby

Una segnalazione dell’Unità antiriciclaggio di Bankitalia finisce sul tavolo della Guardia di Finanza: la vicenda si concentra sui soldi versati dall’armatore Vincenzo Onorato alla società che gestisce il blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio associati. Onorato è il patron della Moby – che ha ereditato Tirrenia– e che è stato perquisito, insieme ad altri, dalla procura di Firenze che indaga sui fondi versati alla fondazione Open, l’ex cassaforte renziana.

Cosa vuole Onorato?

Onorato si batte per i benefici fiscali alle compagnie di navigazione che impiegano personale marittimo italiano e comunitario. Da molto tempo chiede la revisione del Registro marittimo, cioè delle norme che disciplinano gli sgravi fiscali per i marittimi comunitari.

L’Unità di antiriciclaggio e gli interessi di Onorato

Moby spa di Vincenzo Onorato avrebbe cercato sponde politiche versando denaro per sostenere anche il blog di Beppe Grillo e la Casaleggio Associati. Bonifici segnalati come “operazioni sospette” dall’Uif, l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia. Sono partiti gli accertamenti per verificare gli accordi economici avvenuti tra il 2018 e il 2019. Soprattutto per stabilire se tali contributi abbiano portato vantaggi alla compagnia di navigazione che ha ereditato la Tirrenia ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno il monopolio di alcune rotte marittime. Intanto l’Unione Europea, proprio sull’accordo, ha avviato un’istruttoria per verificare se si tratti di un “aiuto di Stato”. L’ipotesi, dunque, è che Onorato abbia sovvenzionato fondazioni e società per ottenere appoggi per le attività delle sue aziende in Italia e all’estero. L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere la “modifica delle norme sull’imbarco dei marittimi sulle navi italiane”.

I fondi elargiti a Grillo e Casaleggio 

Il “contratto di partnership” segnalato dall’Uif , spiega il Corriere, è quello siglato per due anni — 2018/2019 — con “l’azienda che gestisce il blog di Grillo e prevede un esborso di 120 mila euro l’anno. In cambio la società garantisce sia l’inserimento di messaggi pubblicitari, sia ‘contenuti redazionali’ con interviste a testimonial della Moby da pubblicare anche su Facebook, Twitter e Instagram. Il patto prevede la pubblicazione di uno ‘spot’ al mese e ciò ha alimentato il sospetto che la cifra pattuita fosse in realtà un finanziamento politico mascherato”.

Grillo e Onorato amici

 E le verifiche sono scattate proprio sia accertare la congruità della somma, sia per stabilire se i soldi siano in realtà la contropartita versata dall’armatore per ottenere interventi di tipo normativo. Nel settembre 2018, quando il Movimento 5 Stelle in Sardegna si schierò contro la convenzione siglata con la Moby Spa, fu proprio il fondatore a difenderla attaccando le altre compagnie e rilanciando su Twitter gli articoli del suo blog, proprio come previsto dal contratto.

ll piano #navigoitaliano

Onorato è andato oltre. Non ritenendo sufficiente, forse, il patto con Grillo si è rivolto anche alla Casaleggio Associati. L’accordo con la piattaforma è stato sottoscritto il 7 giugno 2018 e prevede la “stesura di un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeolder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari”. Il mandato è duplice: “Sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone”. In questo caso la cifra pattuita è di 600 mila euro.

L’attacco politico

“Fa molto bene la Finanza a puntare i riflettori sul triangolo tra Beppe Grillo, la società Casaleggio e la compagnia di navigazione Moby Spa. Quali sono stati i rapporti tra Onorato (l’armatore presidente di Moby, ndr) e il mondo grillino? Vogliamo sapere se Onorato con i soldi abbia condizionato o meno quella galassia. È tutto trasparente? Uno vale uno, e Onorato quanto vale?” chiede Maurizio Gasparri. Un pensiero condiviso pure da Mariastella Gelmini. La presidente dei deputati di Forza Italia chiede di conoscere “i soggetti con i quali la Casaleggio Associati ha fatto e fa affari”.

Per la parlamentare azzurra: “È intollerabile che in un Paese democratico come l’Italia il ‘controllore’ di fatto del primo partito in Parlamento sia anche il vertice di un’azienda privata della quale si disconosce quasi tutto”. E la sua omologa al Senato, Anna Maria Bernini, fa altrettanto: “La Moby spa di Onorato versa denaro per sostenere il blog di Grillo e la Casaleggio Associati. Abbiamo il diritto di sapere se e in che misura questi intrecci hanno influenzato l’attività parlamentare e di governo”.

Onorato: “Leader in Italia”

A fornire la sua versione dei fatti, intanto, c’ha pensato lo stesso Onorato: “Mi sono rivolto alla Casaleggio perché per quel tipo di lavoro sono leader in Italia”. “Le cifre pagate – dice Onorato – sono cifre di mercato. Né più né meno. Non mi aspettavo favoritismi e non a caso il ministro Toninelli (con cui più volte ho duramente polemizzato) ha sempre attaccato, non conoscendo i fatti, la mia compagnia”.

Di admin

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