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In tanti oggi piangono la scomparsa di un uomo che, prima di tutto, era un amico, un fratello, un papà, un nonno. Il simbolo della teatinità, del rigore morale e, soprattutto, di quell’idea fascista che, forse, così fascista non era. Antonio Del Furbo

Chieti, è morto l’ex sindaco Nicola Cucullo. Fascista e picconatore

Morte di un fascista: gli appelli di Cucullo su Youtube. “Popolo libero e selvaggio…”

  

Gli amici di sempre hanno per lui parole di elogio:“era un uomo decisamente fuori dagli schemi ma vero difensore della Città, senza offesa per nessuno, l’unico vero onesto sindaco che la città di Chieti abbia mai avuto. Un uomo pieno di orgoglio e di dignità che dovrebbe essere preso ad esempio, ma non a chiacchiere, da molti uomini pubblici” scrive un cittadino di Chieti su Facebook.

A ricordarlo, con estremo orgoglio, anche il giornalista Gino Di Tizio che, a Cucullo, ha prestato il suo fianco in quegli anni in cui l’ex sindaco veniva bannato da tutti, o quasi, gli organi d’informazione. “Sapevo che Nicola Cucullo era assai malato – scrive Di Tizio – , ma la notizia che questa sera mi ha dato Lorenzo Colantonio è stata per me un durissimo colpo. È stato un grande uomo, sempre fedele a se stesso e ai suoi principi. Con lui ho condotto a lungo una trasmissione che lo metteva in contatto diretto con i cittadini di Chieti, verso i quali era sempre disponibile”.

Un ottimo ricordo anche da parte di Aurelio Bigi:“In dieci anni in cui ho avuto responsabilità della conduzione del teatro Marrucino non ho mai ricevuto dal sindaco Nicola Cucullo nemmeno un intervento, per raccomandare qualcuno o chiedere favori”.

Poi ci sono i commenti di coloro che oggi rappresentano le istituzioni a vari livelli. Quelli che affidano un pensiero alle agenzie stampa e credono, così, di essere con la coscienza a posto. Attestati di stima che fanno sempre bene alla pacificazione e, in particolar modo, alla voglia sempre più crescente di anteporre il rispetto sacrosanto della persona a tutto il resto. 

Poi ci sono giornalisti, come ad esempio il vice direttore dell’Ansa Abruzzo, che, rifacendosi a una dichiarazione di Davide Castellucci, scrive che:“mischiare fascisti e comunisti è uno sporco gioco reazionario” quindi “una solenne porcata”. E si chiede:”Siamo tutti uguali chi? La banda della carità e Berlinguer? Pavolini e i gas in Etiopia e Pasolini? Le squadracce e i 70 mila partigiani morti?”. E conclude:”Pinochet o Mandela? Un fascista è per sempre”.

Peccato che Cucullo non era nulla di tutto ciò. Non faceva parte della squadracce e non ha avuto a che fare con Pinochet. Cucullo è stato uomo democraticamente eletto per tre legislature consecutive e ha governato la città di Chieti per undici anni di fila. E non risulta che abbia fatto giustiziare comunisti o ex partigiani.

Forse mi sbaglio, ma intravedo del fascismo più in quegli organi d’informazione che all’epoca hanno ignorato ‘Nicolino’ mentre andava per le strade a sistemare le mattonelle piuttosto che negli uffici del Comune a riconteggiare le disponibillità nelle casse dell’ente. Forse intravedo del fascismo quando, allora cameraman di una tv locale, uno dei portaborse momentanei dell’editore ordinava a registi e operatori (me compreso) che nei duelli bisognava evitare primi piani di Cucullo e particolari delle mani. Mentre il rivale bisognava presentarlo in maniera diversa: primissimi piani, particolari delle dita, degli occhi e, se fosse stato possibile, anche delle mutande.

Ecco, per me quello era fascismo.

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