Giancarlo Pittelli
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Tempo ne è passato da quando Giancarlo Pittelli, avvocato ed ex parlamentare accusato di associazione mafiosa, finito agli arresti su ordine della procura antimafia di Catanzaro, rappresentava “un valore aggiunto per la Calabria e per tutta l’Italia”.

A sostenerlo, all’epoca dell’adesione a Fratelli d’Italia, la leader del partito, Giorgia Meloni.  

L’inchiesta, portata avanti dal pm Nicola Gratteri, ha scoperchiato una miscela d’interessi di ‘ndrangheta, politica, massoneria e imprenditoria con ramificazioni non solo in Calabria. Stando alle indagini, Pittelli avrebbe avuto un rapporto con le ‘ndrine, ma anche con la massoneria italiana.

Il boss

Luigi Mancuso, il boss dell’omonimo clan di Vibo Valentia, godeva di “entrature in ogni settore sociale, anche nei più alti e insospettabili, grazie soprattutto alla dedizione assoluta assicuratagli negli anni dall’avvocato ed ex onorevole Giancarlo Pittelli” spiega L’Espresso. Che era molto rispettato dal boss del vibonese: “Io lo chiamo col tu, e lui mi da del voi”, raccontava in una conversazione telefonica intercettata. Pittelli aveva ottimi rapporti in ogni ambito: circuiti bancari, società straniere, università, istituzioni. L’avvocato, in sostanza, era “un colletto bianco” come riporta l’ordinanza. 

Le conoscenze

Il Gip che ha autorizzato l’arresto scrive di Pittelli: “i boss lo nominano avvocato loro e dei loro sodali, in quanto capace di mettere mano ai processi con le sue ambigue conoscenze e rapporti di ‘amicizia’ con magistrati, alte personalità delle forze dell’ordine, dell’Accademia e del mondo ospedaliero”. Un rapporto che Pittelli utilizzava per gestire “i propri grossi affari combinando le conoscenze del mondo civile con quello sotterraneo della criminalità, anche d’ispirazione massonica”

L’approdo in Fratelli d’Italia

Pittelli il 15 aprile del 2017 lascia Forza Italia ed entra in Fratelli d’Italia. “Un valore aggiunto per la Calabria e per tutta l’Italia”, diceva Giorgia Meloni.

Di admin

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