Neuralink, primo impianto nel cervello di un essere umano
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L’azienda neurotecnologica co-fondata da Elon Musk nel 2016 ha l’obiettivo di costruire canali di comunicazione diretta tra il cervello e i computer: una volta a regime, l’impianto costerà circa 40mila dollari

Serviranno almeno 6 anni, secondo quanto annunciato dallo stesso Elon Musk, per vedere i primi risultati. Neuralink ha installato il suo primo impianto nel cervello di una persona.

“Il primo essere umano ha ricevuto ieri un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene – ha scritto su X l’imprenditore – . I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”.

Cos’è Neuralink

Neuralink Corporation è una società di neurotecnologia fondata da Elon Musk nel 2016. L’obiettivo della società è sviluppare tecnologie di interfaccia cervello-macchina (BMI) che consentano una comunicazione diretta tra il cervello umano e dispositivi esterni, come computer o arti protesici. Lo scopo principale è migliorare la cognizione umana e affrontare condizioni neurologiche.

Neuralink sta lavorando alla creazione di dispositivi impiantabili che possono essere posizionati nel cervello per facilitare questa comunicazione. La tecnologia coinvolge l’uso di sottili fili flessibili contenenti elettrodi che vengono impiantati nel cervello. Questi fili possono rilevare e trasmettere segnali dai neuroni, consentendo una comunicazione bidirezionale tra il cervello e dispositivi esterni.

Le potenziali applicazioni della tecnologia di Neuralink includono l’aiuto a individui con disturbi neurologici, come paralisi o epilessia, ripristinando la funzionalità perduta. Inoltre, ci sono implicazioni più ampie per l’augmentazione della cognizione umana e la possibilità di interagire direttamente con computer e altri dispositivi.

Fino a gennaio 2022, Neuralink aveva fatto progressi con test su animali e aveva persino dimostrato alcuni successi iniziali con scimmie che controllavano un cursore del computer con i loro pensieri.

A cosa serve l’impianto di Neuralink

Dopo una lunga sperimentazione sulle scimmie, alcune delle quali sarebbero riuscite a videogiocare a Pong senza controller o tastiera, lo scorso maggio Neuralink ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration statunitense appunto per i test su soggetti umani.

L’idea è quella di permettere di camminare di nuovo a pazienti paralizzati, ma anche di restituire la vista ai ciechi e addirittura di curare malattie psichiatriche come la depressione: in un altro tweet, Musk ha detto che questo impianto “consente il controllo del telefono o del computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente pensando” e che “i primi destinatari saranno quelli che hanno perso l’uso degli arti”. Poi ha fatto un esempio semplice ma molto chiaro: “Immaginate che Stephen Hawking possa comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore d’asta. Questo è l’obiettivo finale”.

I costi di Neuralink

Per Musk questo tipo di tecnologia dovrebbe in qualche modo ridurre il “rischio per la nostra civiltà” rappresentato dall’intelligenza artificiale, donando una sorta di vita eterna, e la sua ambizione è quella di renderla disponibile a tutti. La compagnia ha stimato che la produzione di ogni singolo kit dovrebbe costarle intorno ai 10mila dollari, con un prezzo finale per il consumatore intorno ai 40mila dollari.

Per proseguire le operazioni, Neuralink ha raccolto poco più di 320 milioni di dollari di finanziamenti da investitori in due tranche, ad agosto e novembre 2023.

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