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Agisce come un virus la proteina alfa-sinucleina, nota per il ruolo chiave nello sviluppo del morbo di Parkinson: si introduce nelle cellule e le danneggia esattamente come farebbe un virus.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori della Loyola University Chicago. Lo studio mostra come, una volta entrata in un neurone, l’alfa-sinucleina agisca sui lisosomi, componenti digestivi della cellula. Un processo che è simile a quello promosso, ad esempio, dal virus del raffreddore quando entra in una cellula durante l’infezione. L’individuazione di questo meccanismo potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie per ritardare l’insorgenza del morbo di Parkinson o arrestarne e indebolirne la progressione. L’indagine condotta dal virologo Edward Campbell è stata descritta sulla rivista ‘Plos One’. L’alfa-sinucleina svolge un ruolo importante nel normale funzionamento dei neuroni sani. Nei pazienti affetti da Parkinson, la proteina si aggrega in ciuffi che portano alla morte dei neuroni nella zona del cervello responsabile del controllo motorio. La ricerca statunitense ha svelato che la proteina destabilizza i lisosomi, piccole strutture che collettivamente agiscono come sistema digerente della cellula. La rottura di queste strutture simile a bolle, chiamate vescicole, rilascia enzimi lisosomiali che sono tossici per le altre parti della cellula.

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