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Il Movimento dichiara che l’ente regionale non controlla i Comuni che non raggiungono la quota prevista di raccolta differenziata.

Il M5S sta inviando una diffida nei confronti della Regione Abruzzo poiché non controlla i comuni che non raggiungono la quota prevista di raccolta differenziata. Secondo i 5 Stelle esistono norme che impongono all’ente di nominare una serie di commissari ad acta per evitare una vera e propria transumanza dei rifiuti che dai comuni del Teramano, ad esempio, attraversino tutto l’Abruzzo fino a giungere all’impianto Tmb di Casoni di Chieti.

Il trasporto rifiuti, infatti, incide in maniera pesante sulla tariffa a carico degli utenti. I comuni che portano il pattume presso l’impianto di trattamento teatino pagano 140 euro la tonnellata per lo smaltimento dell’immondizia ma il paradosso è che il 50% di questo importo, 70 euro, è la somma che il privato paga a chi è disposto a prendere il cdr cioè il combustibile da rifiuto.
Sono gli stessi rifiuti che, invece di essere differenziati, vengono raccolti, caricati su camion, spediti a Chieti e lavorati per essere trasformati in combustibile per inceneritori e cementifici o per finire, peggio ancora, in discarica.
E’ evidente che tale meccanismo disincentiva le amministrazioni dal fare una raccolta differenziata intelligente in collaborazione con i cittadini. Ad esempio, Roseto, preferisce mandare i rifiuti presso il Tmb di Chieti e poi ad Isernia: un vero e proprio monnezzatour.
Una situazione che si trascina da anni e che il M5S non intende più tollerare. 
Pertanto diffidiamo la Regione Abruzzo, che evidentemente non ha svolto i dovuti controlli nel corso di questi anni, alla nomina dei commissari ad acta per il rispetto ed il raggiungimento degli obiettivi di legge. La Regione Abruzzo ha trenta giorni di tempo per adempiere, diversamente il Movimento 5 Stelle Abruzzo invierà un esposto agli organi giudiziari competenti.

 

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