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Nove anni e 6 mesi e l’interdizione perpetua. È la condanna inflitta all’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco nell’ambito del processo riguardante tangenti nel mondo della sanità abruzzese.

Nove anni e 6 mesi e l’interdizione perpetua. È la condanna inflitta all’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco nell’ambito del processo riguardante tangenti nel mondo della sanità abruzzese.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale collegiale di Pescara (presidente Carmelo De Santis e giudici a latere Gianluca Falco e Massimo De Cesare) dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio. I pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli avevano chiesto 12 anni e l’interdizione. Ad accusare Del Turco l’ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. 

Caiazza:«Sono esterrefatto»

“Lasciamo perdere se me lo aspettassi o no perché questo richiederebbe ragionamenti un po’ troppo impegnativi. Diciamo che è una sentenza che condanna un protagonista morale della vita politica istituzionale sindacale del nostro paese accusato di aver incassato sei milioni e 250 mila euro a titolo di corruzione dei quali non si e’ visto un solo euro. Quindi penso che sia un precedente assoluto nella storia giudiziaria perché si possono non trovare i soldi ma si trovano le tracce dei soldi”. Questo il commento di Giandomenico Caiazza, difensore di Ottaviano Del Turco, in merito alla condanna dell’ex presidente della Regione Abruzzo. Il legale si è detto “esterrefatto”, annunciando il ricorso. Qui – ha aggiunto dopo aver ascoltato la sentenza – stiamo parlando di sei milioni 250 dei quali un solo euro non è stato rintracciato. Per il resto abbiamo parlato nove ore per spiegare non che non ci fossero le prove ma che ci fossero ampie, piene e ricchissime prove delle calunnia che un galantuomo come Ottaviano Del Turco ha dovuto subire. Si vede che è scritto che questo calvario deve seguire cosa che noi faremo impugnando questa sentenza. Abbiamo ascoltato la sentenza – ha concluso senza voler esprimere giudizi – e la rispettiamo esterrefatti ma ne prendiamo atto”.

Trifuoggi:«Sono soddisfatto»

“Sono soddisfatto professionalmente, solo professionalmente, perche’ e’ il riconoscimento di un lavoro ben fatto”. Lo ha dichiarato ai cronisti l’ex procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, poco dopo la lettura del dispositivo della sentenza che ha condannato tra gli altri, Ottaviano Del Turco a 9 anni e 9 mesi. “Non sono soddisfatto personalmente perche’ non gioisco delle condanne di nessuno, ne’ sono soddisfatto da cittadino perche’ questa sentenza non ripara i guasti al sistema sanitario abruzzese”, ha aggiunto Trifuoggi.

“Il tribunale ha riconosciuto esserci quelle prove che noi ritenevamo esserci: non sono dunque un’invenzione del pubblico ministero, ma sono state corroborate nel dibattimento come impone il processo”. Lo ha dichiarato l’ex procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, a margine della lettura da parte del collegio giudicante di Pescara della dispositivo della sentenza di Sanitopoli che ha condannato tra gli altri l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, arrestato il 14 luglio 2008. 
“Mi aspetto che qualcuno parli di clamoroso errore giudiziario, di persecuzione, ma io mi attengo ai fatti – ha aggiunto Trifuoggi ai cronisti – il tribunale ha riconosciuto che le prove che noi ritenevamo esserci, c’erano. come il gip e il riesame che hanno convalidato gli arresti sulla base di quelle prove, d’altronde. I colleghi sono stati bravissimi nel mettere insieme il quadro e a fare una sintesi efficace in dibattimento, rendendo chiaro a tutti cos’e’ accaduto nella sanita’ abruzzese dalla giunta Pace a quella Del Turco”. Trifuoggi era il capo della Procura di Pescara nel 2008 e ha condotto l’inchiesta fino al pensionamento del novembre scorso.

Aracu:«Contro di me teoremi»

“Non so per cosa mi hanno condannato, fosse pure un giorno è immeritato e comunque è un’ingiustizia fatta da questo Tribunale, perché non ho fatto niente”. Sono le prime parole pronunciate da Sabatino Aracu, ex deputato Pdl, appena dopo la lettura della sentenza che lo ha condannato a 4 anni di reclusione. “La Procura ha fatto teorema come al solito… non mi fate esprimere oltre, è un’ingiustizia” ha aggiunto.

Ottaviano Del Turco non commenta

Ottaviano Del Turco preferisce non commentare a caldo la sentenza del Tribunale di Pescara che lo ha condannato. Contattato telefonicamente a casa, a Collelongo, attraverso i familiari fa sapere di volersi affidare alle parole del suo difensore, Giandomenico Caiazza, oggi in aula. Nessun commento neppure su Facebook, dove in passato l’ex presidente della Regione Abruzzo ha esternato il suo pensiero attraverso il profilo personale. Sulla pagina Facebook “Verità e giustizia per Ottaviano Del Turco”, invece, subito dopo la lettura della sentenza è apparso questo post: “Sotto shock e senza parole. Oggi è un triste giorno”. Questo spazio virtuale, però, non è gestito da Del Turco.

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