Sardine Benetton
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Del vuoto pneumatico delle sardine in pochi si sono accorti in un’Italia sempre pronta ad abbracciare nuove idee ma con il filtro dell’ideologia. Oggi in tanti, invece, prendono coscienza del fatto che il Movimento altro non rappresenta che un’operazione commerciale.

Le Sardine, insomma, avevano il compito di fare fuoco sulla destra cosiddetta populista in nome di una non precisata azione di contrasto ai nuovi fascismi. Il punto è che le giovani sardine sono il frutto economico di qui poteri che tengono ben stretta l’Italia nella morsa del conservatorismo.

Lo scatto in casa Benetton

Si scopre, dunque, che i pesciolini altro non sono che giovanissimi “al servizio dei poteri forti”. I fondatori del movimento antisovranista, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, dopo la visita alla fondazione “Fabrica” di Treviso –  un centro culturale creato da Luciano Benetton e diretto da Oliviero Toscani – sono stati ritratti in una foto con i giovani ospiti del centro, con l’imprenditore veneto e il fotografo vicino al Partito democratico. Una visita organizzata, spiegano le Sardine, “su invito di Oliviero Toscani per avviare un confronto con i ragazzi e ragionare su come innovazione e comunicazione politica possano dialogare e aiutarsi a vicenda. I protagonisti dell’incontro sono stati i ragazzi”. “Alla fine dell’incontro è passato Luciano Benetton”, hanno precisato i quattro fondatori delle Sardine, “per salutare e ascoltare parte del dibattito”.

Quelli di Demos…

L’elenco dei sostenitori dell’operazione Sardine è molto lunga. Dal Vaticano a Romano Prodi, da Sant’Egidio alla Cei.

“Il 14 dicembre, nella piazza tappezzata di Sardine, avvicinandosi al camion da cui parlano gli oratori, l’unico politico eletto che è dato rintracciare tra le transenne è infatti il consigliere regionale del Lazio Paolo Ciani” racconta L’Espresso. Eletto nella maggioranza che sostiene il governatore (e segretario dem) Nicola Zingaretti, Ciani è una figura chiave della comunità di Sant’Egidio, creatura dell’ex ministro Andrea Riccardi. Il consigliere è fondatore nel 2018 di Demos con Mario Giro. Ciani quella sera accompagna Pietro Bartolo, per trent’anni medico a Lampedusa e da giugno europarlamentare, a sua volta l’unico eletto ammess sul palco sardino, che in generale rifugge la commistione partitica. 

Sardine benedette dal Vaticano

“Bisogna cogliere la spinta positiva del Movimento”, spiega il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, durante un evento al Bambin Gesù. Nunzio Galantino, l’ex segretario generale della Cei, aggiunge: “Hanno provato a farmi parlare male delle Sardine, ma i giovani mi commuovono, ovunque siano”.  

“Odierai il prossimo tuo”

“Odierai il prossimo tuo” è il titolo del libro-manifesto pubblicato dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, raccontato già a fine ottobre durante l’ospitata a Che tempo che fa, affiorato sui media proprio in contemporanea con l’emergere delle sardine.  

L’esordio delle Sardine

Nel 2018 parte il movimento Cara Italia, che ha il suo perno nei migranti senza cittadinanza. Nel corso degli stessi mesi la sardina Mattia Santori moltiplica l’attenzione verso l’attività del governo di Conte e Salvini. Proprio nell’inverno 2018-2019 che comincia a maturare la rivolta spontanea al salvinismo che, per esempio, si addensa attorno al “buonisti un cxxxo”, famoso manifesto esibito in strada durante una manifestazione in difesa dell’allora sindaco di Riace Mimmo Lucano e diventato paradigma di un’epoca.

A preparare quel cartello in erano stati i giovani del collettivo La Garra di Terlizzi, feudo peraltro vendoliano in provincia di Bari.

E poi non bisogna dimenticare che lo stesso Santori ha lavorato nella rivista RiEnergia (trimestrale di divulgazione scientifica a cura della società di ricerca Rie, fondata da Alberto Clò e Romano Prodi) e vede tra le sue molte attività anche quella di presidente dell’associazione La Ricotta, attraverso la quale raccoglie fondi per rimettere a posto i playground della periferia bolognese. L’associazione è stata fondata in memoria dell’amico Davide Galletti, già segretario del più grosso circolo Sel di Bologna, scomparso prematuramente.

 

di Antonio Del Furbo

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