Giuseppe Conte, un premier che abusa dei Decreti e in conflitto con la Costituzione
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Il premier Giuseppe Conte ha detto di non aver mai cambiato idea sul Mes. “Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del governo sul Mes non è mai cambiata e mai cambierà”. Peccato che, fino a qualche tempo fa, le idee di Conte erano diverse.

“Aprire linee di credito del Mes”

“Il Meccanismo europeo di stabilità è stato creato durante un altro tipo di crisi, quindi deve essere adattato alle nuove circostanze in modo da poter utilizzare tutta la sua potenza di fuoco” diceva il presidente del Consiglio al Financial Times il 19 marzo scorso. “La strada da seguire – aggiungeva Conte – è quella di aprire linee di credito del Mes a tutti gli Stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid, a condizione che ogni Stato membro renda pienamente conto del modo in cui le risorse vengono spese”.

Il dubbio del comportamento schizofrenico del premier è dovuto, probabilmente, alle tensioni interne al Governo. Se fosse rimasto coerente alle proprie idee, avrebbe potuto spiegare agli italiani che l’Eurogruppo ha accolto la sua proposta, stanziando la metà di quanto richiesto 18 giorni prima: 240 miliardi. Dunque, Iil solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19″ si legge nel comunicato

Il voto del 23 aprile

Il fatto è che il Mes sarà presentato e, probabilmente, votato dal consiglio Europeo. La data è quella del prossimo 23 aprile, quando la Banca europea degli investimenti sarà chiamata a investire 200 miliardi. Tutto andrà per il meglio se gli Stati metteranno a disposizione una garanzia, ovvero la somma totale dei 100 miliardi. L’Eurogruppo ha precisato che questo prestito a lungo termine andrà restituito a un tasso basso. Il “Sure” è temporaneo.  

Conte ha evidenziato che il 23 aprile non firmerà l’accordo senza l’istituzione, in tempi certi, del “fondo comune per la ripresa” per il quale si prevede un finanziamento “inadeguato” da 500 miliardi di euro. Somma che si aggiunge agli altri 500 miliardi complessivi.

Ill 20 marzo Conte intendeva trasformare il Mes in un “coronavirus fund”, i suoi bond avrebbero dovuto essere “concessi senza alcuna condizionalità”. Ipotesi bocciata nel comunicato dell’Eurogruppo.   

Se questo è un premier.

Di admin

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