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Metti una bella mattinata di sole passata nella città dello scrittore: Pescina. Metti una bella cerimonia di consegna del premio alla Reverendissima Suor Laura Girotto. Metti gli odori, i sapori legati a quella terra impregnata di cultura. Metti i sogni e le sensibilità rotti da una politica che non si fa scrupoli e che abbatte come un carrarmato tutto ciò che gli capita difronte. Sete di potere e un pizzico di provincialismo fanno tutto il resto.

Metti una bella mattinata di sole passata nella città dello scrittore: Pescina. Metti una bella cerimonia di consegna del premio alla Reverendissima Suor Laura Girotto. Metti gli odori, i sapori legati a quella terra impregnata di cultura. Metti i sogni e le sensibilità rotti da una politica che non si fa scrupoli e che abbatte come un carrarmato tutto ciò che gli capita difronte. Sete di potere e un pizzico di provincialismo fanno tutto il resto.

 

SUOR LAURA

La XIX edizione ha premiato Suor Laura Girotto. La suora è nata a Torino il primo Marzo 1944 ed è la quinta di sette figli. 

In occasione delle celebrazioni del primo centenario dell’Unità d’Italia ha vinto il concorso come la più giovane ‘Caterinetta’ (nomignolo per designare le sartine della Città) per  avere riprodotto un costume storico per la sfilata di Palazzo Madama.  

 

Nel 1962 si diploma modellista/stilista/figurinista di Alta Moda producendo una collezione di modelli acquistati poi da una nota Casa Torinese di prêt a porter e, il 24 settembre dello stesso anno, decide di seguire la vocazione alla vita religiosa che maturava da tempo ed entra nell’Istituto delle Suore Salesiane di Don Bosco.

 

 IL PREMIO ALLA DONNA

In un momento in cui la donna acquisisce da una parte una sempre maggiore preminenza civile, sociale, professionale e dall’altra è spesso coinvolta in un vortice di violenza bestiale da parte dell’uomo, la Giuria del Premio Silone, che nelle tante  edizioni ha premiato due sole donne, vuole quest’anno gratificare l’eroica, sapiente, cristiana figura della salesiana  Suor Laura Girotto, fondatrice, negli anni Novanta, della missione Kidane Mehret di Adua, alle pendici di quelle montagne etiopiche che videro sfumare le ambizioni coloniali del giovane Regno d’Italia. Autrice, con il giornalista Niccolò d’Aquino, del volume La tenda blu. In Etiopia con le armi della solidarietà (Paoline,Milano 2011, pp 156), i cui proventi sono completamente devoluti all’Associazione ‘Amici di Adwa Onlus’ che sostiene la missione salesiana Zidane Meheret di Adwa.

Un  testo esemplare  ed una esperienza di vita solidale, quella di suor Laura Girotto, fondata sulla concreta e proficua attività di sostegno attivo che ha favorito tantissime povere donne etiopi  nell’acquisizione di specifiche capacità lavorative, e nel successivo svolgimento di un’attività qualificata e retribuita che ha permesso loro di conquistare una graduale presa di coscienza dei diritti e la riappropriazione della propria dignità.

Scopi  che pienamente corrispondono all’ideale siloniano e alle finalità del Premio Internazionale.

Suor Laura, ricevuta la notizia, ha commentato “con grande onore e gratitudine accolgo questo importante Premio, assegnato alla mia persona ma che idealmente voglio condividere con gli innumerevoli amici che da anni collaborano con la missione e che hanno realizzato un progetto che all’inizio sembrava impossibile”, ed ha proseguito “Occorre un enorme coraggio per essere aperti alla speranza. Forse è richiesto un pizzico di follia, perché sperare è credere nella possibilità dell’impossibile”. Evidente il richiamo al magistero di Papa Francesco ed alla sua bellissima frase ‘Non lasciamoci rubare la speranza!‘.


D’ALFONSO APPROFITTA DELLO SCRITTORE

Come se nulla fosse, a lavori iniziati, Luciano D’Alfonso con tanto di fotografo personale prende la parola per fare il suo sermone. L’occasione è troppo ghiotta per il lavoratore della politica. Stringe mani, dispensa sorrisi e prende persino la parola. Gianni Chiodi raramente alza lo sguardo.

“Sarò io il presidente della Regione tra poco. Quindi è con me che d’ora in poi bisogna parlare” ha detto. Quindi una disamina sui paesaggi e gli uomini descritti nelle opere di Silone. “Il Premio Internazionale assumerà con la mia Regione un’altra veste perché dovrà essere gestito molto meglio” ha aggiunto.


IL FONDATORE DEL PREMIO SILONE CONTRO D’ALFONSO

Finito il discorso D’Alfonso si è riseduto e ha preso la parola uno dei fondatori del Premio Silone. “Ho giurato alla moglie di Silone sulla sua tomba che mai avrei permesso di usare il Premio come strumento politico, tanto meno di campagna elettorale. Tche istituì per legge il Premio ed il centro studi. 
 

 FOTO DA STAR

Alla fine, imperterrito, il candidato Pd si è fatto fotografare con tutti compresa Suor Laura. Poi il giro in paese con il sindaco di Pescina e altre foto con i residenti.

ZdO


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