Solitudini: storie di un dramma dei nostro giorni. L'inchiesta di Zone d'ombra
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C’è la storia di Paolo, quella di Maria Concetta, di Stefano, di don Emiliano e di Daniele. Testimonianze importanti attraverso le quali abbiamo cercato di tendere un filo di collegamento per comprendere al meglio il significato della parola ‘solitudine’.

“Il 5 agosto 2000 per me è finito il mondo. Mio figlio, Marco, era uscito in bici insieme a due amici e tornava verso casa sulla Lungofino e fu investito. È deceduto sul colpo”.

Paolo D’Onofrio a distanza di 21 anni attende ancora giustizia. Il vuoto generato dalla morte del proprio figlio non è stato nemmeno colmato, almeno in parte, dalla giustizia.

In questa puntata abbiamo cercato di capire il vero senso della solitudine. Se dovessimo affidarci a una fredda citazione definiremmo la solitudine l’esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui. Oppure come desiderato o ricercato motivo di pace o di raccolta intimità. Infine la solitudine può arrivare all’improvviso, come conseguenza di una totale mancanza d’affetti, di sostegno e di conforto. Le parole ci aiutano a intuire cosa può provare un uomo come Paolo che ha appena aperto quest’ultima puntata di Zone d’ombra sul tema della solitudine. Vogliamo andare oltre però. Vogliamo cercare di capire cosa c’è dietro l’angolo delle solitudini quotidiane e quali possono essere i messaggi – anche d’insegnamento – che possiamo trarre.  

Quando si è soli spesso ci si aggrappa a dei ricordi o a dei sogni. Spesso alla fede. Don Emiliano ci fornisce un elemento interessante che ci fa capire che il tema della solitudine ha diverse sfaccettature.

“C’è una solitidne passiva, una solitudine sofferta e la solitidine di chi vede interrotti i rapporti con gli altri. E c’è una solitudine che possiamo definire positiva, abitata dalla presenza di Dio”. 

C’è, dunque, una solitudine buona, positiva, in grado di costruire un uomo migliore. E visto che la nostra è una chiacchierata tra amici a cui piace aprire dei collegamenti tra le riflessioni, prendiamo le dichiarazioni di Don Emiliano come un assist per collegarci al pensiero di un Papa che solcò la terra d’Abruzzo.

L’inchiesta: Solitudini

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