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Nonno Silvio aveva ragione quando urlava dai suoi palchi che:”il Partito Comunista ha sistemato i suoi uomini in ogni istituzione pubblica”. Silvio ignorava che già nel 1994, anno della sua famosa discesa in campo, i piccoli che scampavano alla morte per essere mangiati dai militanti rossi, erano arruolati nelle fila di Wikipedia.

Ed eccoli lì sulla rete, attenti, con il sangue alla bocca, a passare in rassegna fatti e misfatti degli organi d’informazione che si permettono di criticare uno dei loro leader.

Questa volta, a quanto pare, è accaduto qualcosa di diverso e l’autore dalla testa rossa ha inserito su Wikipedia una biografia di Luciano D’Alfonso molto di parte. Cosicché “l’enciclopedia online, collaborativa e gratuita” è andata su tutte le furie e, come accade in questi casi, ha inserito dei post per avvertire gli utenti della non neutralità della pagina.

Scrive Wikipedia:”Voce cambiata durante il periodo elettorale. Inoltre, la sentenza del Tribunale di Pescara dell’11 febbraio 2013, depositata il 9 maggio 2013, non ha assolto il soggetto, come invece evidenziato più volte come un mantra nell’articolo, per non aver commesso il fatto, ma, relativamente a due capi di reato, lo ha assolto perché il reato sarebbe coperto da intervenuta prescrizione e quindi improcedibile”. 

L’enciclopedia rimanda ad un link in cui è possibile prendere visione della sentenza del processo.

Wiki aggiunge:”Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta.

 

 

IL CASO GIUDIZIARIO DI PARTE 

Ciò che ha scatenato l’intervento di Wikipedia sono queste poche righe:”Il 15 dicembre 2008 la Procura di Pescara pone agli arresti domiciliari il Sindaco di Pescara D’Alfonso per presunti tangenti al Comune di Pescara in cambio di appalti. Successivamente D’Alfonso verrà assolto da tutte le accuse infatti il 23 febbraio2013 il giudice monocratico assolve d’Alfonso da tutte le accuse con formula piena per non aver commesso il fatto facendo decadere i 25 capi di accusa“. 

E ancora:”I fatti a lui contestati come si può leggere sono di diversa natura e spesso fantasiosi, mancando spesso del nesso di causalità, l’opportunità e l’interesse come si può evincere dagli atti processuali“. Infine l’apoteosi:Tra i fatti poi infondati si può trovare una presunta attività di scambio di favori tra imprenditori e il comune per favorire un collaboratore del sindaco negli anni 2004-2007. Tra le accuse più fantasiose ci sarebbero presunti favori del costruttore Toto come biglietti gratuiti per voli della compagnia Airone, vacanze regalate in diversi luoghi ddm Mediterraneo e cene di rappresentanza. Tutto questo per assegnazioni di appalti pubblici e un trattamento di favore verso il costruttore abruzzese, poi velatesi infondati come ampiamente argomentato dalla magistratura stessa”.

Nemmeno Emilio Fede sarebbe stato capace di scrivere una notizia di questo genere. Gli adulatori del neo presidentissimo della Regione Abruzzo sono tanti. Tantissimi. 

E se chiedessimo al garante di imporre alla Rai di mettere prima delle proprie trasmissioni un avviso con la scritta:”Questa è roba di raccomandati di sinistra” e “Questa è roba di raccomandati di destra”?

ZdO

 

 

 

 

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