Le banche negano prestiti, le finanziarie non bloccano le rate e il Governo dorme
Spread the love

Nel mentre che il premier continua a romanzare agli italiani di imprese epiche per salvare la nazione, la realtà avanza e uccide sogni e speranze. E non c’è “atto d’amore” che tenga: banche e finanziare sono le prime a passare sui cadaveri dei nuovi poveri.

I dati

Dati alla mano, c’è da rabbrividire. Il flusso delle richieste di moratoria sui prestiti arrivano a 1,3 milioni per un totale di circa 140 miliardi di euro di finanziamenti interessati. A dirlo è il dirigente del ministero dell’Economia, Stefano Cappiello, in audizione alla commissione Banche. “Si può stimare che circa il 70% delle domande o comunicazioni – ha spiegato – sia già stato accolto dalle banche, solo l’1% circa è stato sinora rigettato. La parte restante è in corso di esame”. Dal 17 marzo al 27 aprile sono arrivate al Fondo di garanzia per le Pmi 38.921 domande di garanzia ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti. 

Il mondo reale

Sabrina, con la sua partita Iva aperta pochi mesi fa, non può provare il calo del fatturato rispetto all’anno prima. E così non ha diritto allo slittamento della rata del mutuo prima casa. Ma non può ottenere né i 600 euro per gli autonomi e né il prestito da 25mila euro con garanzia statale. Ad Antonio, che fa il camionista, la banca ha pignorato i 600 euro arrivati dal governo perché in ritardo con i pagamenti. Inutile spiegare alla banca che le fatture che doveva incassare non ancora sono state pagate. A Gennaro non è arrivato l’anticipo della cassa integrazione perché ha saltato tre rate di un prestito e la banca gli ha respinto la domanda.  

Le finanziarie come Findomestic, invece, continuano a mandare solleciti e avvisi di pagamento senza sosta.

“Considerando il fatto che il sottoscritto è un libero professionista, ingegnere con studio professionale e partita iva, e come risaputo tale figura rientra pienamente nell’ambito delle micro imprese e quindi nell’ambito dei soggetti di cui all’art.56 dpcm 17/03/2020, la Findomestic continua tempestarmi di telefonate da tutta italia minacciando provvedimenti drastici nel caso non provveda al pagamento delle rate per le quali ho inviato una pec dichiarando di volermi avvalere del disposto della normativa sopra richiamata”. Così Maurizio racconta la sua esperienza al Salvagente.

Tutto vero ma…

Gli operatori rispondono che è vero che la norma prevede quanto da lui preteso, ma, dicono che “il finanziamento è stato fatto alla persona e non alla micro impresa”. E Maurizio chiarisce: “Ribadisco che per ottenere il finanziamento è stato necessario esibire la denuncia dei redditi relativa all’esercizio della mia professione e pertanto il finanziamento è stato concesso per il lavoro che svolgo e non per essere pinco pallino altrimenti col cavolo che mi avrebbero finanziato”. “Non è vero che Findomestic promette di valutare caso per caso – spiega Alessandro a Zone d’Ombra Tv – . Mia moglie è in cassa integrazione dal 23 marzo causa Covid 19, ad oggi i soldi non sono ancora arrivati dall’INPS ed è dal 30 marzo che contattiamo Findomestic inviando richiesta di sospensione con allegati tutta la documentazione dell’INPS della cassa integrazione. Oggi ci hanno fatto sapere che a maggio le rate saranno comunque mandate all’incasso”.

E anche Giuseppe segnala “un comportamento scorretto da parte di Findomestic. “Il 23 marzo – spiega Giuseppe – ho inviato tramite pec della mia azienda, la richiesta di sospensione delle rate del finanziamento con Findomestic banca in quanto a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19 abbiamo chiuso l’attività il giorno 9 marzo 2020. La pec è stata accettata e consegnata ma incredibilmente ieri ci hanno ugualmente addebitato la rata“.

“A questo punto il governo dovrebbe intervenire – ci scrive Gianluca – per tutelare le migliaia di persone che come noi sono rimaste senza lavoro. La puntualità che ognuno di noi ha avuto nel rimborsare negli anni il prestito, non conta nulla. Siamo solo dei numeri. Al momento io devo pensare alla mia famiglia, di conseguenza ho bloccato il RID. Quando saremo in tanti a non pagare, allora si che qualcuno dall’alto dovrà intervenire in nostro aiuto.”

Il prossimo decreto inserirà interventi ad hoc per i prestiti personali?

È quello che si augurano i risparmiatori. Sarebbe un gesto opportuno e che andrebbe ad aiutare le categorie che, come abbiamo visto, non rientrano in nessun aiuto.

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia