Banda della Magliana, Mancini: "la bandaccia cambia pelle ma conserva il ghigno"
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Servizi segreti, politici, massoneria e tanto altro. La Banda della Magliana ha tessuto i rapporti con le istituzioni per decenni. Ha risolto casi di politica ma ha ammazzato persone. Tante.

Banda della Magliana. “Eravamo uniti da ideali, amicizia e soldi. Volevamo Roma e ce la siamo presa”. Antonio Mancini – l’accattone della Banda – così dipinge e sintetizza quegli anni in cui per fare qualsiasi cosa a Roma bisognava chiedere il permesso a loro.

LA SECONDA PUNTATA

Il contatto con Nicolino Selis sarà importante per Antonio Mancini, poiché sarà grazie a costui che sposerà a pieno il progetto di partecipare alla creazione di una forte organizzazione malavitosa composta di soli romani e volta al controllo in esclusiva dei traffici criminali nella capitale. Nel progetto, il duo Selis-Mancini coinvolse molti criminali di loro conoscenza che da lì a poco tempo sarebbero diventati celeberrimi boss del nuovo sodalizio criminale: Edoardo Toscano detto l'”operaietto“, Giuseppe Magliolo il killer, Angelo de Angelis detto “Er catena“, Giovanni Girlando detto “er roscio” e Libero Mancon.

Il 16 marzo 1981, Antonio Mancini e Marcello Colafigli intercettarono Maurizio Proietti detto “il pescetto” e il fratello Mario soprannominato “palle d’oro” nei pressi di via di Donna Olimpia nº152 a Monteverde. Nel violento scontro a fuoco che ne seguì perse la vita Maurizio Proietti, mentre i due banditi della Magliana furono feriti.

Si tratta di capire, ora, cosa resta di quell’esperienza. E, soprattutto, chi controlla Roma oggi.

“Roma è ancora in mano alla banda della Magliana. Adesso non spara più ma fa affari importanti. Ha usato e continua a usare i soldi di chi è morto e di chi è finito in galera. E non ha più bisogno di sparare. O almeno, di sparare troppo spesso. La banda ha conquistato la piazza e ha incrementato di nuovo i guadagni. Adesso ci sta la manovalanza e quelli che hanno usufruito delle nostre azioni. La cassa, i soldi, li hanno quelli che sono stati solo sfiorati dalle indagini e ne sono venuti fuori alla grande, potendo tranquillamente continuare a fare i loro affari. Io mi chiedo che fine abbiano fatto tutti i soldi, i palazzi, centri commerciali, night club e le attività in mano ai personaggi legati alla banda? Qualcuno è riuscito a sequestrarli? Assistiamo a dei sequestri a tutte le associazioni criminali, alla Mafia, alla ‘Ndrangheta e la Camorra ma non alla banda della Magliana. Come mai?”

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