"Basta dittatura", il popolo del 'no al Green pass' che si organizza sui Social e nelle piazze. E che raccoglie fondi ma non si sa per chi.
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Le manifestazioni di sabato scorso sono state organizzate tutte attraverso i Social. E soprattutto Telegram. Attacchi diretti al governo Draghi e al nuovo “ordina mondiale”. Ma qual è la politica che tiene saldo il popolo che contesta il Green pass?

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L’obbligo, a partire dal 6 agosto, del possesso del certificato verde per poter svolgere tutta una serie di attività ha spinto migliaia di persone, forse intimorite dalla possibilità di trascorrere l’estate lontano dai piaceri della vita,  a rivolgersi ai centri vaccinali.

Le manifestazioni in tutta Italia

Ma se da una parte la dichiarazione di Draghi ha prodotto una corsa al vaccino, dall’altra ha scatenato le ire di altre migliaia di persone che a partire dalle 17.30 di oggi scenderanno in piazza per contestare l’utilizzo del Green pass.

I promotori della manifestazioni appartengono alla World wide demonstration, una rete di mobilitazione mondiale che sta spronando i cittadini d’Europa e di mezzo mondo a protestare per le strade “contro il passaporto schiavitù, contro la truffa Covid e contro la nuova dittatura”.

Si tratta di un movimento eterogeneo, politico e non, fatto di estremisti di entrambe le parte.

In piazza simpatizzanti di Forza Nuova, Casa Pound ed esponenti dei Gilet Arancioni di Antonio Pappalardo, l’ex generale dei Carabinieri che ha sempre parlato della pandemia come di “una boiata”. Assieme a loro movimenti olistici e anti vaccinisti convinti. Tutti quelli, insomma, che nei mesi passati si sono identificati nelle campagne “no mask, no global, no Antifa, no lockdown”. E ora no green pass. E non vogliono essere chiamati negazionisti.

In allerta le forze dell’ordine, che si stanno preparando ad affrontare il mega raduno nelle trenta città italiane. Starà a loro garantire che non ci siano episodi di violenza, che vengano rispettate le attività dei commercianti vicini alla piazza della protesta e, paradossalmente, anche che vengano rispettate un briciolo di misure anti contagio. Tuttavia c’è da immaginare che oggi non saranno molte le mascherine in circolazione. La speranza è che tutto fili liscio e non si replichino gli scontri avuti nelle manifestazioni-gemelle in Francia e in Inghilterra.

La tensione è parecchia e per rendersene conto basta dare un’occhiata ai social dove lo scontro tra vaccinisti e non vaccinisti ha raggiunto picchi mai visti in un anno e mezzo di pandemia.

Manifestazioni in tutta Italia

In migliaia in piazza, dunque, per dire “No Green Pass”. Tremila persone a Roma, dove ci sono stati disordini, cinquemila a Torino, cinquecento ad Aosta, mille ad Alessandria e Bologna, duemila a Cagliari, duecento a Saluzzo, altre migliaia a Milano e poi ancora a Genova, Lecce, Cremona, Messina e in altre località da un capo all’altro della Penisola hanno aderito alla mobilitazione. Un tam-tam su social e canali Telegram contro quella che senza mezzi termini è stata definita “dittatura” con tanto di paragoni al nazismo.

Foto di Mario Draghi con i baffetti a la Hitler esibite a Milano e Torino, dove l’urlo che ha raccolto i maggiori consensi è stato “Norimberga Norimberga” con evidente riferimento ai processi ai gerarchi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Poi stelle di David con la scritta “non vaccinati = ebrei” e cartelli con le svastiche. I dimostranti di Cagliari si sono esibiti in un funambolismo storico srotolando una striscione che paragonava il Green pass all’Ahnenpass, il passaporto ariano introdotto in Germania nel 1933. “Sentire pronunciare parole come ‘schiavitù’ e ‘truffa del Covid’ – interviene Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato – mi fa rabbrividire. Secondo questi irresponsabili, 130 mila morti forse li abbiamo solo sognati”.

Raduni e cortei

Organizzati in contemporanea con la mobilitazione internazionale, animata da collettivi chiamati World Wide Demonstration e World wide rally for freedom, che ha visto scendere in piazza gente in diversi Paesi del mondo come la Francia, dove a Parigi ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia, e l’Australia, anche qui teatro di disordini e arresti.

In tutta Italia tra la folla pensionati, artigiani, lavoratori dipendenti. Anche alcuni ristoratori preoccupati per le ricadute economiche per l’obbligo del green pass che scatterà il 6 agosto: “Non sono contro il vaccino, ma il green pass è un danno per l’economia. In molti rischiamo di fallire”, ha detto il proprietario di un locale che manifestava a Roma. Una galassia composita quella dei “no green pass” che incita alla disobbedienza e a “non scaricare il certificato verde”, che “si batte per la libertà”, una galassia alla quale si sono mescolati militanti di CasaPound e Forza Nuova, il cui leader romano, Giuliano Castellino, ha sottolineato di essere sceso in piazza anche se in teoria non avrebbe dovuto, visto che si trova sotto sorveglianza speciale.

“Ma dovevo esserci”, ha chiosato. E proprio a Roma si sono vissuti attimi di tensione sfociati in disordini a piazza del Popolo con le forze dell’ordine intervenute anche con i mezzi blindati per disperdere i manifestanti che volevano partire in corteo verso via del Corso. La tensione è rientrata ma un gruppo si è comunque staccato improvvisando un corteo.

A Torino sono stati notati degli attivisti dei centri sociali arrivati alla chetichella, e su Telegram qualcuno ha detto di avere notato una bandiera anarchica a Firenze. Non sono mancate le contestazioni ai giornalisti. La parola d’ordine era di ignorarli ma a Milano è volato qualche spintone. E a Pescara alcuni esponenti di Forza Italia che stavano raccogliendo firme per il referendum sulla giustizia sono stati aggrediti.

“Protetti dai poteri”

Molto critico sui movimentisti è Francesco Carbone, presidente dell’Associaziona Governo del Popolo da sempre in prima linea sulle battaglie della legalità. “Intorno al Movimento ci sono personaggi riconducibili alla Casaleggio associati, ai fuorisciti dei 5 stelle e – addirittura- pezzi che fondarono l’Italia dei valori di Di Pietro” ci racconta Carbone. “È facile intuire come questo tipo di movimento sia funzionale al sistema: hanno organizzato manifestazioni senza chiedere autorizzazioni e nessuno è stato arrestato o denunciato”. “Io, pur segnalando settimane prima le manifestazioni, vengo costantemente bloccato dalla forze dell’ordine. Come mai?”

La “Politica” su Telegram

È proprio sul canale Telegram sono state date tutte le informazioni per l’organizzazione dell’evento di sabato scorso. Chi c’è dietro l’organizzazione non è dato saperlo in quanto proprio gli amministratori del canale – che si identificano con Anonymous poll – hanno più volte rispedito al mittente la richiesta di dare informazioni in merito. Quindi alcuni dei messaggi che tracciano una sorta di linea politica del movimento.

“Lo stato di emergenza è anti-costituzionale, stanno facendo un attentato alla costituzione! Nemmeno durante una guerra può essere instaurato uno stato di emergenza! Proprio perché la dittatura fascista è stata instaurata con lo stato di emergenza, i padri costituenti non volevano che si ripetesse quello che si ripete oggi”.

Quindi l’invito a sapersi comportare nel giusto modo con la stampa:

“Se non sono veri giornalisti che lavorano contro la dittatura allora: non rilasciate interviste alle testate che lavorano per il sistema; quando ne riconoscete qualcuno segnalate la loro presenza ad alta voce; se vedete che impostano la solita intervista-teatrino con qualche soggetto ridicolo per delegittimare tutta la piazza, invitateli vivacemente ad allontanarsi (in modo non-violento, non dategli il pretesto di fare le vittime)”.

Donazioni: ma non si sa a chi

“Che sistemi di donazioni conoscete in cui si possa pagare facilmente senza registrazione con carta di credito/debito, e magari insieme con metodi alternativi come bonifici, criptovalute, contante o altro? Scrivete le opzioni disponibili con una breve descrizione”

Rivoluzione sì, ma bisogna pur racimolare un po’ di soldi per la battaglia. Ma se qualcuno prova a chiedere a chi devono essere dati i fondi, i ‘capi’ della ‘rivolta’ riescono anche ad arrabbiarsi. Perché, dicono, non deve interessare a nessuno chi c’è dietro l’organizzazione. E se l’organizzazione chiede soldi bisogna darli senza fare troppe storie. Altrimenti si è fuori. Perché, ricorda l’organizzazione, “no fate un favore a noi se siete qui ma lo fate a voi stessi”. MA i soldi fanno comodo all’organizzazione però.

I nemici giurati: Di Maio, Draghi e Gori

Gori – dicono – bisogna inondarlo di messaggi di protesta perché ha detto che il movimento ha “un’idea malata di libertà: quella di fare del male agli altri”. E poi Di Maio, ovviamente responsabile della situazione attuale insieme a Draghi.

“Le forze dell’ordine dalla parte del popolo”

“Agenti delle forze dell’ordine in tutta Italia si tolgono il casco e non ostacolano le proteste non pre-avvisate. Qualunque punto di vista porta ad una sola conclusione: è un palese segno di rivolta delle forze dell’ordine. Segno di stanchezza e dissociazione da ordini dittatoriali!

Sia ai livelli bassi che alti. La maggioranza delle forze dell’ordine ormai dopo 16 mesi hanno capito che tutto questo sta andando verso una dittatura violenta e non vogliono essere complici. Il popolo che reagisce da forza a coloro che stanno dalla nostra parte, altrimenti resterebbero schiacciati ed isolati dal clan dittatoriale. Si consideri, inoltre, che sono stati tutti eventi SPONTANEI, senza un capo organizzatore, senza pre-avvisi, con prefetti che hanno chiesto di bloccare le piazze e nessuno li ha obbedito. Va ricordato che quando ci sono state proteste a Ottobre-Novembre 2020 sono state tutte ostacolate o disperse violentemente. Ancora non erano maturi i tempi e non eravamo così tanti”. 

Sui vaccini ha ragione lui, il virologo Luc Montagnier

“I vaccini a RNA possono causare danni genetici a questa generazione e le generazioni future. Non sappiamo ancora nulla sui vaccini RNA. È una follia che vengano somministrati. Non tutti moriranno, ma è evidente che molta gente soffrirà a causa del vaccino”.

Ma…

“Non dite che il virus non esiste. il virus esiste (come tanti altri virus più pericolosi), però la cosiddetta ‘pandemia’ è una truffa. I numeri dicono che non c’è mai stata nessuna pandemia covid. Il covid si cura a domicilio. Il covid è un’influenza stagionale. I numeri dei morti covid sono tutti gonfiati quindi falsi. Di influenza stagionale ogni anno nel mondo muoiono mezzo milione di persone, senza considerare tutte le altre malattie infettive, e mai si è pensato a causa di queste malattie infettive di distruggere la democrazia, l’economia e di implementare ‘la distruzione creatrice’ come ha detto Draghi al gruppo degli oligarchi per espandere sempre di più il dominio degli oligarchi”.

Gli articoli della Costituzione

“La linea politica del movimento si muove anche sul terreno legale. “Non continuate – avvertono i promotori della protesta – a dire che l’articolo 32 della Costituzione vi permette di non vaccinarvi, perché proprio l’articolo 32 parla proprio di come è concesso il trattamento sanitario obbligatorio. L’articolo della Costituzione che permette di non essere costretti a subire trattamenti sanitari obbligatori indiscriminatamente è l’articolo 13 che sancisce la libertà individuale”.

“Una manipolazione psicologica”

“Un anno fa non ti facevano entrare senza museruola. Adesso non ti fanno entrare senza vaccino. Tra un anno o due metteranno ancora altre condizioni e non potrai pagare niente in contanti. Una volta che accetti di essere privato della tua libertà per la sicurezza, anche per una cosa banale e per poco tempo, poi loro progressivamente alzano la dose e finisci senza accorgertene a diventare uno schiavo. Vi ricordate ‘solo per 2 settimane’? Se avessero detto che vi chiuderanno in casa per mesi ogni anno, vi metteranno ogni sorta di restrizioni a tempo indeterminato, che potrete d’ora in poi potrete entrare nei luoghi pubblici solo con il passaporto della schiavitù ecc, nessuno avrebbe accettato! (È una strategia di manipolazione psicologica)”.

E adesso, dicono, sono pronti già per la manifestazione del 31 luglio a cui seguiranno altre. Fin quando la dittatura non sarà abbattuta.

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