Concorso vigili urbani Vasto, il dirigente Toma ne combina un'altra: si può accedere ma con la prenotazione
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Il concorso per vigili urbani a Vasto (Ch) non conosce fine. Della curiosa vicenda ci siamo occupati alcuni giorni fa. A due anni dal bando pubblico la storia è tutt’altro che conclusa. E ora arriva la retromarcia dell’amministrazione tra ambiguità e inopportunità.

A novembre 2019 il Comune di Vasto indice un concorso pubblico per l’assunzione a tempo pieno di “15 Agenti di Polizia Locale – Cat. C, posizione economica C1”. Ai partecipanti si chiede – e qui la prima particolarità del concorso – il benestare dell’amministrazione. Si legge infatti che:

“L’Amministrazione si riserva la facoltà di effettuare una prova preselettiva a test, sulle materie oggetto di esame, nel caso che il numero dei partecipanti sia superiore a 100”.

Qui la prima retromarcia del dirigente di settore che in conferenza stampa annuncia: “Abbiamo eliminato la preselezione così risparmieremo tempo: un mese abbondante”.

E perché era stata inserita tra le ‘prove’? Mistero.

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Candidati falcidiati e la presidenza di Vincenzo Toma

Il numero dei partecipanti al concorso si è drasticamente ridotto, passando dagli iniziali 268 agli attuali 27“Non siamo stati severi: i candidati dovevano rispondere a dei test con risposta multipla, quindi ci siamo attenuti al conteggio matematico”, spiega il dirigente Vincenzo Toma.

Sarà, certo è che le stranezze non finiscono qui. Infatti Vincenzo Toma è anche presidente della Commissione interna. “Non era semplice escogitare un bando e nominare una commissione, rigorosamente interna, che eliminasse sistematicamente tutti i candidati, specie quelli vastesi, prima dell’ultima prova”, dicono Vincenzo Suriani e Francesco Prospero di Fratelli d’Italia.

E ancora…

Dei 27 candidati rimasti “si segnala il grande successo di alcuni candidati che vengono da fuori, ad esempio dal vicino Molise”.

Può essere che l’opposizione si riferisca al fatto che il dirigente del Comune di Vasto sia di origini molisane? Chissà. Fatto sta che Toma il 2 novembre 2020 avrebbe dovuto prendere servizio negli uffici del terzo Dipartimento della regione Molise, ovvero proprio la sua regione.

Toma, però, entro quella data non ha comunicato né l’accettazione, né la rinuncia all’assunzione, decretando la decadenza dalla nomina. Dunque, l’unico dirigente a tempo indeterminato presente in Municipio, collocato al terzo posto della graduatoria della procedura di mobilità volontaria esterna espletata dagli uffici di Campobasso, è rimasto a Vasto.

Una conferma che arrivò proprio dal Molise che, oltre ad essere il territorio di origine di Toma, è anche la regione guidata dal fratello Donato

Concorso a porte chiuse. Anzi no…

Le prove orali annunciate da Toma peccano di un’altra stranezza: saranno fatte a porte chiuse. “Le prove orali non possono svolgersi a porte chiuse: è una modalità insolita e di dibbia legalità” spiega il candidato sindaco vastese, Guido Giangiacomo“Il diritto di accedere alle prove orali di un cocncorso pubblico è sancito da una copiosa giurisprudenza e, pur nel rispetto della normativa anti Covid, è indubbio che chiunque sia interessato deve poter assistere” precisa Giangiacomo.

Il concorso a porte chiuse è l’ultima iniziativa che arriva dopo le contestazioni dei candidati che hanno partecipato alle prove passate. I partecipanti hanno anche segnalato che nelle ultime prove scritte è stata inserita una prova a quiz non prevista dal bando.

Uscita la notizia Toma evidentemente ci ripensa. O si vergogna. E fa una parziale retromarcia sullo svolgimento delle prove orali del concorso vigili previste per il prossimo 26 e 27  luglio.

In una nota Toma precisa che potranno avere accesso alla sala Aldo Moro un numero massimo di 39 persone (capienza massima prevista per la struttura).

Appare però ridicola la forma di prenotazione preventiva per assistere alle prove orali di cui si parla nella nota.

“Semplicemente basterebbe monitorare l’accesso nel rispetto della capienza massima della sala, come avviene in gran parti d’Italia. Ancora più assurda la necessità di scoraggiare l’accesso alla sala pretendendo l’ennesimo tampone anche da parte di chi è già munito di greenpass, così come scritto nella nota di precisazione apparsa dopo le nostre proteste” spiegano dall’opposizione.

“Pendono su questo concorso – spiega Giangiacomo – palesi forme di approssimazione  e inopportunità. Non da ultimo il ‘piano operativo’ di cui al ‘Protocollo di Sicurezza’ per i concorsi pubblici, che andava pubblicato sul sito istituzionale dell’ente entro i 10 giorni precedenti la prova, mentre è stato pubblicato solo nella tarda serata di ieri, e totalmente incompleto dei suoi elementi essenziali che getta una pericolosa ipoteca sul concorso che potrebbe essere oggetto falsi impugnazione. Infine stendiamo un velo pietoso sulla nomina (anche essa last minute) degli esperti di informatica e soprattutto di lingua, che contengono elementi di inopportunità palesi a tutti coloro che ricordano la storia recente tra uno dei commissari e due agenti di polizia municipale del Comune di Vasto finito dinanzi alla Commissione di Vigilanza”.

L’appuntamento, ora, è in Consiglio comunale dove l’opposizione chiederà un’interrogazione.

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