Vasto, storia di un concorso per vigili urbani a porte chiuse
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Quando si ha a che fare con la Pubblica amministrazione italiana c’è sempre da imparare. A come non fare le cose.

Una vicenda curiosa è accaduta a Vasto (Ch) e riguarda il concorso pubblico per il reclutamento di vigili urbani. A due anni dal bando pubblico la storia è tutt’altro che conclusa.

Correva l’anno 2019…

A novembre 2019 il Comune di Vasto indice un concorso pubblico per l’assunzione a tempo pieno di “15 Agenti di Polizia Locale – Cat. C, posizione economica C1”. I partecipanti, oltre alle classiche referenze, devono avere anche – e qui la prima particolarità del concorso – il benestare dell’amministrazione. Si legge infatti che:

“L’Amministrazione si riserva la facoltà di effettuare una prova preselettiva a test, sulle materie oggetto di esame, nel caso che il numero dei partecipanti sia superiore a 100”.

Tra l’altro, sempre in riferimento alla prova preselettiva, si legge nel bando:

“i candidati sono tenuti a presentarsi senza alcun preavviso presso la sede indicata, muniti di documento di riconoscimento valido”. “I candidati che non si presenteranno all’eventuale prova preselettiva saranno ritenuti rinunciatari.”

Perché una preselezione? Chissà. Della norma si sarà vergognato lo stesso dirigente di settore, Vincenzo Toma, che qualche settimana dopo spiegò:

“Abbiamo eliminato la preselezione così risparmieremo tempo: un mese abbondante”.

Il risparmio, però, a quanto pare non c’è stato visto che da un’iniziale tempo di “3-4 mesi per concludere le procedure concorsuali” come prevedeva sempre Toma, ad oggi il concorso non è ancora concluso. Infatti gli agenti di polizia potrebbero prendere servizio entro agosto. Forse. Dei 50 candidati che si sono sottoposti alle prove scritte, solo 27 sono risultati idonei. Dovranno quindi cimentarsi con la prova orale che si terrà il 26 e il 27 luglio nella sala “Aldo Moro” degli ex Palazzi scolastici di corso Nuova Italia. 

Candidati falcidiati

E proprio su questo punto l’opposizione consiliare ha posto l’attenzione: ovvero sui “candidati falcidiati”. Il numero dei partecipanti al concorso si è drasticamente ridotto, passando dagli iniziali 268 agli attuali 27. “Non siamo stati severi: i candidati dovevano rispondere a dei test con risposta multipla, quindi ci siamo attenuti al conteggio matematico”, spiega Toma. “Il 26 e il 27 luglio è in programma la prova orale. Tempo una quindicina di giorni per la documentazione e credo che entro il 10 agosto i nuovi agenti di polizia locale potrebbero prendere servizio. C’è l’assoluta necessità di assumere nuovo personale”, conclude Toma.

La commissione interna presieduta da Toma

“Non era semplice escogitare un bando e nominare una commissione, rigorosamente interna, che eliminasse sistematicamente tutti i candidati, specie quelli vastesi, prima dell’ultima prova”, dicono Vincenzo Suriani e Francesco Prospero di Fratelli d’Italia. “I 300 candidati iniziali, falcidiati da requisiti impossibili sulle patenti, costretti a svolgere improbabili prove di corsa e di guida in piena pandemia con la loro salute a rischio, si erano ridotti a 55. Dopo l’ultimo delirante scritto, con due prove nello stesso giorno in una palestra bollente, circa la metà sono stati bocciati. Rimangono in ballo 27 aspiranti e mentre moltissimi concorrenti vastesi sono stati bocciati, si segnala il grande successo di alcuni candidati che vengono da fuori, ad esempio dal vicino Molise”.

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alle origini di Toma.

In effetti il dirigente ha origini molisane e proprio il 2 novembre 2020 avrebbe dovuto prendere servizio negli uffici del terzo Dipartimento della regione Molise. Toma, però, entro quella data non ha comunicato né l’accettazione, né la rinuncia all’assunzione, decretando la decadenza dalla nomina. Dunque, l’unico dirigente a tempo indeterminato presente in Municipio, collocato al terzo posto della graduatoria della procedura di mobilità volontaria esterna espletata dagli uffici di Campobasso, è rimasto a Vasto.

Una conferma che arrivò proprio dal Molise che, oltre ad essere il territorio di origine di Toma, è anche la regione guidata dal fratello Donato. Tutto scritto in una determina del direttore del Dipartimento per la valorizzazione del capitale umano, Claudio Iocca. Nel documento si legge che Toma “entro la data del 31 ottobre 2020 non ha fatto pervenire all’amministrazione regionale alcuna comunicazione inerente l’accettazione o la rinuncia all’assunzione, né tantomeno si è presentato per gli adempimenti di rito in data 2 novembre”.

Nel provvedimento si accenna anche ad una nota del Comune di Vasto con la quale il sindaco Francesco Menna rappresenta che “a causa della recrudescenza dell’emergenza sanitaria pandemica da Covid-19, si ritiene di rinviare ogni decisione in merito al trasferimento dei dirigenti fino al maggio 2021” ed evidenzia che “da parte dell’amministrazione regionale non è pervenuto alcun riscontro rispetto alla possibilità di utilizzare parzialmente, almeno due giorni a settimana, presso il Comune,  il dirigente in modo da concludere alcune attività in corso e permettere all’ente una riorganizzazione della dirigenza interna”.

Il riferimento è alle procedure concorsuali con particolare riferimento alla selezione pubblica per l’assunzione di 15 agenti di polizia locale che vede Toma impegnato in prima persona come presidente della Commissione esaminatrice.

Concorso a porte chiuse

Le prove orali annunciate da Toma peccano di un’altra stranezza: saranno fatte a porte chiuse. “Le prove orali non possono svolgersi a porte chiuse: è una modalitàinsolita e di dibbia legalità” spiega il candidato sindaco vastese, Guido Giangiacomo. “Il diritto di accedere alle prove orali di un cocncorso pubblico è sancito da una copiosa giurisprudenza e, pur nel rispetto della normativa anti Covid, è indubbio che chiunque sia interessato deve poter assistere” precisa Giangiacomo.

Il concorso a porte chiuse è l’ultima iniziativa che arriva dopo le contestazioni dei candidati che hanno partecipato alle prove passate. I partecipanti hanno anche segnalato che nelle ultime prove scritte è stata inserita una prova a quiz non prevista dal bando.

Nella graduatoria di 27 persone “spicca una grande componente di candidati molisani che, alla prima occasione utile, lascerà il Comune di Vasto per riavvicinarsi a casa”.

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