Coronavirus, chiesto vertice d'urgenza per misure più stringenti. Il Cts invoca il coprifuoco nei weekend
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A chiedere modifiche urgenti al dpcm per via del coronavirus è il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini. E il Comitato tecnico scientifico suggerisce una stretta sui weekend visti gli ultimi dati.

Verso un secondo lockdown. Il rischio è elevato.

“Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d’intesa con le Regioni”. A dirlo è Dario Franceschini che, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, preme da tempo per avere più attenzione e severità dal Governo nell’affrontare la preoccupante ripresa della pandemia.

Covid, il Comitato scientifico: se la curva sale blocco totale

La stretta, come avevamo annunciato, era nell’aria da tempo. E non si esclude un imminente lockdown.

A preoccupare è l’accelerazione dei contagi delle ultime settimane e la presa di posizione del Comitato tecnico scientifico (Cts) secondo il quale alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti anche in vista del week end. Tra le ipotesi, quella di un ‘coprifuoco’ e la Didattica a distanza almeno per le scuole superiori.

Riunione d’urgenza

Per evitare che le singole Regioni prendano provvedimenti a macchia di leopardo, ed essendo mutato il quadro epidemiologico della diffusione del Covid rispetto all’ultimo dpcm, Franceschini chiede “una riunione urgente per un aggiornamento degli  interventi nazionali”.

Coronavirus, prove tecniche di lockdown: forti limitazioni a feste e movida

Il governo osserva con preoccupazione la curva dei contagi e il caos sulle aperture delle scuole non aiuta a rasserenare il clima.

Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha disposto la chiusura degli istituti fino al 30 ottobre provocando la reazione della ministra della Scuola, Lucia Azzolina, cha ha parlato di “decisione gravissima”.

A seguire la Campania è la Lombardia.

Milano, infatti, si prepara ad annunciare già oggi misure più rigide per contenere la seconda ondata. L’ordinanza sarà seguita a stretto giro da analoghi interventi adottati a Monza e Varese. L’ipotesi è quella di introdurre la didattica a distanza per le scuole superiori.

Tra gli altri provvedimenti: limitazioni orarie al cibo da asporto, stretta su tutte le riunioni e gli eventi pubblici, chiusura delle palestre. Molto dipenderà dai numeri di oggi e dal monitoraggio delle tenuta delle strutture ospedaliere. Per il momento le restrizioni non toccheranno Bergamo, Cremona e Brescia.

Speranza ai governatori: “chiudete le aree più a rischio”

Roberto Speranza passa un giorno intero al telefono con i governatori. A tutti, dice di chiudere subito le aree con gli indici più allarmanti del contagio da coronavirus cercando di adottare misure severe per evitarne di peggiori tra pochi giorni.

La riunione della cabina di regia sul monitoraggio settimanale dell’Iss fotografa l’indice Rt basato sui ricoveri, che a Milano e Napoli tocca una preoccupante quota “2”. Lo stesso grafico prevede che altre regioni – Toscana, Liguria, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta e Umbria – arriveranno entro quattro settimane allo stesso Rt dei capoluoghi lombardo e campano, in assenza di misure di contenimento immediate.

Palazzo Chigi, intanto, studia informalmente nuovi interventi. Lo fa osservando la curva dell’epidemia e quella degli ospedalizzati. Arriverà presto un nuovo dpcm, che potrebbe uniformare sul territorio nazionale alcune scelte regionali. Nel mirino palestre, manifestazioni ed eventi pubblici.

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