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La marineria di Pescara scende nuovamente in strada per protestare contro il mancato dragaggio del porto. Nonostante l’aggressione, verbale e fisica, alla nostra troupe abbiamo cercato di raccontare tutto quello che è successo.

http://www.youtube.com/watch?v=fUHsO2rQEdw&feature=youtu.be

Circa 500 persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dall’Associazione Armatori che chiede di riaprire quanto prima il porto, chiuso dal mese di febbraio a causa dell’insabbiamento dei fondali. Un carro funebre trasportava il “cadavere” del porto con al seguito i manifestanti con le fiaccole che hanno attraversato  via Paolucci, piazza Italia, via Firenze, via Venezia, via Nicola Fabrizi, quindi l’arrivo in piazza Salotto. Da tempo i pescatori chiedono il dragaggio del porto ma, per motivi quasi esclusivamente burocratici, l’operazione non è stata ancora resa possibile. Per il momento un intervento di dragaggio è stato promosso dal ministero delle Infrastrutture per 200mila metri cubi ma che non prenderanno il via prima di Novembre. I pescatori sono disperati e chiedono rispetto, per la loro dignità, da parte delle istituzioni e tutti gli organi competenti. È una brutta storia che ormai si protrae da mesi e che ha i suoi effetti devastanti su chi vive grazie al mare. Mutui da pagare e famiglie senza stipendio da quasi un anno per colpe non ben definite e, a quanto pare, non tutte riconducibili alla politica. «Porteremo le immagini della fiaccolata di sabato», ha detto il sindaco Mascia, «gli articoli dei giornali, i filmati, le foto, affinchè a Roma possano rendersi conto della mobilitazione non di una categoria di persone, ma di una città intera. E se non basterà la prossima volta sfileremo direttamente nella Capitale». Caro sindaco, avremmo voluto portare anche il nostro contributo filmato ma purtroppo un imbecille non ce lo ha permesso in quanto ci ha preso a pugni. Aggiungiamo che i vigili urbani presenti non hanno mosso un dito per difenderci: sarà forse il caso di prendere qualche provvedimento? Noi abbiamo dovuto tacere per evitare che la situazione degenerasse nei confronti nostri e in quelli di Luciano D’Alfonso, anche lui ‘sotto attacco’ in quel momento per aver dato dell’ubriacone a un manifestante. Forse. Nessuno dei protagonisti si è opposto al nostro lavoro ma solo un personaggio che, partito dalle retrovie del corteo, ci si è scagliato contro. Teniamo a precisare che il corteo è stato pacifico e ben riuscito ma, evidentemente, qualcuno aveva intenzione di rovinarlo. 

 

redazione

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