Giuseppe Conte, Beppe Grillo e gli staff dei nipoti e dei cantanti
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Giuseppe Conte annuncia il suo ritorno. La conferenza stampa è fissata alle 17,30 al tempio di Adriano. Un accordo tra lui e Beppe Grillo che pare non esserci più. Ma dietro le quinte i due rispettivi staff e i rispettivi consulenti giocano un ruolo fondamentale.

Nipoti e cantautrici decideranno per l’accordo Grillo-Conte

Un accordo tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo che, però, potrebbe anche esserci. Come riferisce Repubblica per il comico genovese sono i collaboratori di sempre: il notaio Valerio Tacchini, che in questi anni ha anche seguito la certificazione dei voti online su Rousseau. Poi ci sono gli avvocati Andrea e Paola Ciannavei che seguirono anche l’accordo per la creazione della nuova associazione 5 Stelle guidata da Luigi Di Maio e con la co-gestione del simbolo affidata a Davide Casaleggio ed Enrico Grillo, nipote di Beppe. Professionisti che però, è una delle recriminazioni del fondatore, non sono mai stati coinvolti da Conte. Che ha lavorato al nuovo Statuto in piena autonomia.

Sul fronte delle politiche ambientali, Grillo aveva chiesto una consulenza anche a Marco Morosini, professore universitario a Zurigo, che aveva consigliato l’applicazione della carta dei valori dei Verdi tedeschi, opzione considerata troppo radicale da Conte. Disaccordo anche sul nome di Nina Monti, ex cantante e collaboratrice di Grillo nella gestione del suo blog. A Monti il comico voleva affidare la comunicazione del M5S con Rocco Casalino.

Metodo Casalino

La strategia in queste ore è affidata a Casalino, già portavoce a Palazzo Chigi dell’ex premier e da poco rientrato come consulente dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, pagato un po’ dagli altri. Lo affiancano Mariachiara Ricciuti e Dario Adamo, considerato il mago social dell’avvocato. E dietro la minaccia di abbandono di Conte, l’attesa per la conferenza stampa fino all’ultimo mai confermata al 100 per cento ci sarebbe la strategia di Casalino.

Pietro Dettori

A giocare un ruolo importante è Pietro Dettori, anello di congiunzione tra Luigi Di Maio e Grillo, fino a poco tempo coinvolto anche nella gestione di Rousseau, di cui era stato fondatore.

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