Il vaccino anti-covid ariverà la notte di Natale. Allertati i Servizi segreti
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Tutto pronto per l’arrivo del vaccino in Italia. Dopo l’approvazione da parte dell’Aifa, il vaccino partirà da Puurs, un paese di 16 mila abitanti nelle Fiandre sede della Pfizer, e varcherà la frontiera italiana su un camion frigo nella notte di Natale.

Dunque, sarà consegnato all’ospedale Spallanzani.

Il vaccino è atteso per le 11 della mattina di Santo Stefano. Ma bisogna proteggerlo. Perché in epoca di pandemia le fiale ghiacciate a meno 80 gradi valgono molto. E, come segnalano sia l’Interpol sia le nostre agenzie di intelligence, uno dei rischi è il furto per il mercato nero estero. C’è il rischio che qualcuno rubi le dosi durante il trasporto o dai depositi per rivenderle in quei Paesi fuori dall’Europa che ne sono ancora sprovvisti. Proprio l’Europol ha scoperto che sul Deep Web, la Rete dove si resta anonimi, sono apparse offerte fasulle di vaccino.

Il blocco del contagio

L’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera all’immissione in commercio del prodotto della Pfizer-Biontech. Dopo l’approvazione dell’Ema, era l’unico step che mancava. L’annuncio è stato dato dal nuovo presidente Aifa Giorgio Palù. “È un vaccino con un margine di sicurezza elevatissimo, intorno al 95 per cento”, ha detto. “L’indicazione che sta arrivando è che i vaccini inducano immunità sterilizzante e questa è un’altra buonissima notizia”. Ciò significa che, oltre a proteggere dalla malattia Covid, pare che riescano ad evitare l’infezione asintomatica e rendano il soggetto non contagioso. Il direttore generale Aifa Nicola Magrini ha aggiunto altri dettagli: “Dalle prime evidenze gli anticorpi si sviluppano dopo 6-7 giorni: che ci si possa ammalare nei giorni successivi alla prima dose è una possibilità remota. Il vaccino è approvato per tutta la popolazione sopra i 16 anni e non ha controindicazioni assolute, neanche per donne in gravidanza o allattamento perché i benefici superano i rischi. Non sono richieste accortezze particolari per anziani o immunodepressi, inclusi chi ha problemi di coagulazione del sangue o sanguinamento”.

20 siti protetti

Una volta entrato in Italia, il camion della Pfizer – con all’interno due cool box divise in dieci vassoi per un totale di 9.750 dosi – sarà scortato dai Carabinieri fino a Roma. Nel laboratorio dello Spallanzani, l’hub centrale, i vaccini verranno divisi in venti confezioni, una per ogni Regione. Saranno, poi, dati in consegna ai militari per il trasporto in 20 siti protetti. Entro i 300 chilometri, sarà portato da autocarri tattici del modello già usato per il trasporto delle bare a Bergamo. Per distanze più lunghe, da Pratica di Mare si alzeranno elicotteri Nh-90 e velivoli C-130 dell’Aeronautica. “In modo da permettere all’intero Paese di partecipare al Vaccine Day europeo del 27 dicembre”, dicono dallo Stato maggiore della Difesa. I trasferimenti impegneranno gli uomini delle Forze Armate per l’intera giornata e la notte del 26, affinché tutte le dosi giungano nei centri entro le 7 del 27 dicembre.

I timori di gennaio

Il timore è per quello che potrebbe accadere da gennaio in poi. Da quando cioè, prima Pfeizer e poi le altre case farmaceutiche, invieranno in Italia le dosi prenotate. Il piano del Commissario Arcuri prevede che Pfizer faccia arrivare direttamente le fiale nei 300 siti di somministrazione individuati in accordo con le Regioni. “Significa – osserva il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho – che mezzi gestiti da una ditta privata circoleranno per le strade del nostro paese carichi del bene più prezioso, in questo momento terribile della nostra storia”.

Il Procuratore spiega che “al momento non abbiamo segnali di organizzazioni mafiose o criminali che si siano infiltrate nel business, anche perché al momento non c’è nulla”, ma “è il caso di ragionare sul controllo metro per metro delle dosi, dal loro arrivo in Italia fino alla somministrazione”.

Il piano di prevenzione

Il punto è la prevenzione. Perché, come ha fatto notare il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), la questione vaccini attiene alla sicurezza nazionale. “La notizia che i militari italiani provvederanno a distribuire subito il vaccino Pfizer in Italia”, spiega Enrico Borghi, deputato del Pd e membro del Copasir, “è importante per il nostro Paese: si passa dal Truman show a una sana normalità”.

L’impegno dell’esercito è previsto per il V-day del 27 dicembre. La logistica di gennaio, invece, è al momento nelle mani della Protezione civile e delle Regioni.

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