Fabrizio_Salini_Rai
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La Rai casca ancora una volta sulla par condicio. Qualche giorno fa avevamo riportato come l’azienda pubblica era stata attenzionata dall’Agcom riguardo l’equilibrio e l’imparzialità nell’informazione. La televisione di Stato, questa volta, è stata sanzionata dall’Autorità per le Comunicazioni per 1.5 milioni di euro per aver violato il Contratto di Servizio.

Un Contratto che definisce gli obblighi e gli impegni che Viale Mazzini assume verso gli italiani (tutti gli italiani) ricevendo in cambio il canone tv. Ora – come scrive l’AgCom nelle motivazioni del suo provvedimento di condanna – aver infranto il Contratto di Servizio può procurare un “danno erariale” alle casse della televisione di Stato. In ragione di una violazione del contratto, lo Stato ha diritto di negare alla Rai una parte del canone versato dalle famiglie e dalle imprese italiane.

Per la prima volta, dunque un garante afferma il principio di responsabilità e possibile danno erariale. 

Per l’AgCom la televisione pubblica dovrebbe rappresentare uno spazio “credibile e neutrale”, obiettivo e imparziale. La Rai dovrebbe essere il faro dell’equilibrio informativo, un’isola sicura, soprattutto oggi, mentre siamo nell’era dei social, della disintermediazione nella raccolta delle informazioni e delle fake news. Invece, troppo spesso, è venuta meno a questo suo ruolo.

I fatti della faziosità

L’impressionante galleria di faziosità di cui la Rai si è resa protagonista arriva soprattutto dal Tg2. L’AgCom cita, come esempio, il servizio che il Tg2 ha dedicato al supposto “fallimento del modello svedese di accoglienza dei migranti” (19 e 20 maggio del 2019). Un servizio che vede il giornalista impegnato a sostenete un unico punto di vista. Il telespettatore è portato a credere che accogliere gli stranieri sia missione impossibile finanche per un Paese ricco e organizzato come la Svezia, quando invece questa Nazione vanta molti successi al riguardo.

Altro esempio di faziosità è quello dell’edizione delle ore 13 del Tg2 del 26 luglio, quando il telegiornale dà notizia dell’assassinio del vice-brigadiere Mario Cerciello Rega. “Il notiziario è l’unico in Rai ad attribuire nei titoli e nel lancio da studio e nel servizio, con una assoluta certezza, che i responsabili dell’omicidio sono due nordafricani”, mentre la responsabilità presunta è presto ricaduta “su due cittadini statunitensi”.

Grave è anche quello che succede il 28 aprile 2019 nell’edizione delle 19.30 del Tgr Emilia Romagna, quando va in onda “un servizio sulla manifestazione dei nostalgici a Predappio nel quale – senza contraddittorio né contestualizzazione sociale o politica – si mostrava tra tricolori, saluti romani e cimeli del regime, un gruppo di persone riunite per la commemorazione della morte di Mussolini”.

Scrive ancora l’AgCom: “Si raccoglievano le dichiarazioni di alcuni presenti – ivi compresa la nipote di Mussolini – dichiarazioni al limite dell’apologia del fascismo senza alcuna stigmatizzazione o commento da parte dell’intervistatore, dando al cittadino-utente una rappresentazione nostalgica del periodo fascista. Il servizio ingenera una immagine distorta dei fatti storici e trasmette messaggi contrari ai valori di identità nazionale”.

 Le motivazioni della condanna

Nelle sue motivazioni al provvedimento di condanna della Rai, l’Autorità cita anche due conduttori di area “progressista”. Berlinguer e Lerner si prodigano per correggere errori e smagliature (a volte effetto dell’imprevedibilità della diretta tv).

Invece il Tg2 sembra perseguire in ogni suo atto la strada della faziosità, ad esempio quando rilancia sui social della Rai i servizi giornalistici più controversi, in modo da aumentarne la diffusione, quasi fossero delle medaglie o dei momenti di alta televisione.

Critiche alle scelte giornalistiche

L’AgCom critica anche le tecniche giornalistiche che Viale Mazzini mette in campo. Troppo spesso i telegiornali trasmettono servizi che sono degli editoriali “a tesi”, pieni di opinioni soggettive del giornalista e senza prove a supporto o informazioni concrete. Quasi mai i leader politici sono invitati a confrontarsi l’uno contro l’altro sulla base di programmi e proposte concrete.  

Vittime a 5 stelle

A proposito dei partiti, l’AgCom individua nei 5Stelle le principali vittime della disinformazione. Tra agosto del 2019 e gennaio del 2020, il Movimento grillino riceve sistematicamente uno spazio nell’informazione della Rai che è largamente inferiore a quello che gli spetterebbe, essendo ancora il primo partito in Parlamento. Anche i ministri, i viceministri e i sottosegretari grillini sono penalizzati, rispetto a quelli espressione delle altre forze di governo.

Di admin

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