S.r.l. non più a responsabilità limitata. E per il revisore scattano le manette
Spread the love

Sono giorni in cui le aziende vivono sul filo del rasoio. Si tratta di capire se lo Stato concede loro respiro prima che scatti la tagliola. La norma del Codice della crisi d’impresa che obbliga le S.r.l. ad assumere un delatore. E in più cancella definitivamente la responsabilità limitata, aumentando il rischio di fare impresa.

La legge è a firma del ministro Alfonso Bonafede. Il ministro M5s ha abbassato il limite di applicazione anche a imprese medio-piccole, dato grandi poteri ai pm e introdotto meccanismi che si sono rivelati sbagliati anche nei tempi, tanto da richiedere già diverse correzioni.

Nomina del revisore

Stando alla norma, da oggi in poi scatterebbe l’obbligo per le S.r.l. di nominare un organismo di controllo. Il revisore scongiurerà l’insorgere di possibili crisi d’impresa, denunciando allo stesso amministratore ogni irregolarità. “Se ad esempio – spiega al Giornale Gianluca Timpone, tributarista e docente di Microeconomia all’Università europea di Roma – l’imprenditore dichiara l’Iva ma non la paga alla scadenza per un momentaneo problema di liquidità, per il revisore questo denota uno squilibrio economico finanziario oltre che inosservanza degli obblighi tributari e per evitare di incorrere lui stesso in una qualche forma di responsabilità deve sollecitare l’organo amministrativo a porvi rimedio anche perché potrebbe scattare un procedimento penale se l’omesso versamento supera i 250 mila euro. Se non parte la segnalazione, il revisore è responsabile penalmente e civilmente, qualora poi lo squilibro sfoci in uno stato d’insolvenza, anticamera del fallimento”.

Il crac

La finalità è usare indicatori delle crisi per cercare di coglierle in tempo e arginarle prima del crac. Il punto è che nei fatti il tutto si traduce in controlli eccessivi con nuovi rischi e costi per amministratori ed S.r.l. La scadenza per nominare i revisori era il 16 dicembre, ma solo un’azienda su quattro si è mossa. “È difficile – spiega Timpone – trovare professionisti disposti a un simile rischio per compensi medi intorno ai 3-4mila euro l’anno”. In più, pare incredibile, ma chi ha scritto la norma ha dimenticato che le aziende approvano il bilancio ad aprile. 

E infine… 

Come se non bastasse l’obbligo del revisore scatta al superamento di un fatturato o totale dell’attivo oltre i 4 milioni, oppure quando la media dei dipendenti assunti negli ultimi due anni ha superato le 20 unità di dipendenti full time. Con il risultato che le aziende cercano di non crescere troppo e assumono meno o assumono part time. In più c’è l’attacco al concetto di “responsabilità limitata” dell’amministratore delle Srl che, come ha scritto sul Sole24Ore il giudice tributario Costantino Ferrara, “è stata cancellata con un colpo di spugna”: se non si dimostra di aver fatto tutto il possibile per evitare la crisi, si paga con il proprio patrimonio personale. 

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia