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Quel gran fisicaccio di Roberto Calderoli, dopo l’uscita dei giorni scorsi sulla Kyenge, si è scusato e ha detto di non volersi dimettere. L’uomo dalla pelle rosso vino e le guanciotte di Heidi è disperato come un bimbo che ha fatto la pipì nel letto. «Chiedo il giudizio sulla mia imparzialità come uomo delle istituzioni» ha tuonato in un momento di lucidità. Peccato che lui, incredibile ma vero, sia vice presidente del Senato.

Quel gran fisicaccio di Roberto Calderoli, dopo l’uscita dei giorni scorsi sulla Kyenge, si è scusato e ha detto di non volersi dimettere. L’uomo dalla pelle rosso vino e le guanciotte di Heidi è disperato come un bimbo che ha fatto la pipì nel letto. «Chiedo il giudizio sulla mia imparzialità come uomo delle istituzioni» ha tuonato in un momento di lucidità. Peccato che lui, incredibile ma vero, sia vice presidente del Senato.

«Non ho difficoltà a definire le mie dichiarazioni sbagliate e offensive per le quali il presidente Napolitano si è indignato. E anche con lui mi scuso» ha detto Calderoli. L’uomo che bruciava leggi quando era ministro della Semplificazione ha detto di aver fatto una sciocchezza. Subito dopo però, cercando di articolare un minimo di ragionamento, cosa alquanto sconosciuta per lui, ha di nuovo ridato il peggio di sé pronunciando tali parole al Senato:«Chiedo che il giudizio su di me, sulla mia terzietà e la mia imparzialità rispetto al mio ruolo di vicepresidente sia dato sulla base dei miei comportamenti e delle mie dichiarazioni in quest’Aula o quando ho l’onore di presiederla. Sul mio ruolo di politico il giudizio spetta agli elettori perché questa è la democrazia», ha concluso Calderoli. Insomma, secondo il leghista-razzista senza spina dorsale Calderoli, quando lui stesso si ritrova a mangiare salsicce e polenta con i suoi “compatrioti” padani può dire e fare ciò che gli pare, visto che né polizia né Stato italiano può giudicarlo ma solo i suoi compagni di cantina padana. Quando, invece, si ritrova in Senato allora può essere giudicato ma solo sulla sua imparzialità. Ebbene, dato che queste dichiarazioni le ha fatte in veste di vice presidente del Senato sarebbe ora che un gruppo di psichiatri, italiani e non padani, lo prelevasse per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Almeno, i medici, riuscirebbero dove il Pd, tanto per cambiare, non è riuscito.

I Gruppi neo fascisti: Forza Nuova

Se l’azione di Forza Nuova ha sensibilizzato tutte le anime politiche sulla questione dei cappi al ministro Kyenge, dall’altra è pur vero che nessuno tra loro ha fino a oggi rinnegato quel gesto. A chi definisce la Lega partito fascista direi quantomeno di riflettere. I quattro cialtroni della nordica padania sembrano, più che fascisti, boscaioli che al sabato sera riscendono dalle montagne ubriacandosi nelle cantine nordiche. Dopodiché, tra un bicchiere e l’altro, parlano di massimi sistemi. Da perfetti ubriachi però. È quello che è successo a Calderoli & company in questi giorni. Non c’è un progetto politico ma solo una voglia di fare caciara.

Nuove Sintesi

In Abruzzo esiste anche un’associazione culturale riconducibile alla destra in cui:«Il fine è “il superamento della falsa e idiota dicotomia destra/sinistra”» scrivono. La volontà è di:«far conoscere alla comunità “informazioni e documenti volutamente occultati dal potere” e porre in essere un “progetto comunitario di partecipazione attiva del cittadino alla vita della comunità». Da precisare che l’associazione non si definisce razzista ed è:«vicino a tutti quei popoli, a quelle genti, a quella umanità, a quelle comunità che, resistono e combattono contro gli usurpatori di verità e giustizia e libertà!». A differenza dei quattro padani, in questo caso c’è un progetto politico.

«Il problema razziale, dicono, non è scoppiato all’improvviso come pensano coloro i quali sono abituati ai bruschi risvegli, perché sono abituati ai lunghi sonni poltroni». Poi aggiungono e riprendono un discorso di Mussolini del settembre 1938:«L’ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del Fascismo. In Italia la nostra politica ha determinato negli elementi semiti quella che si può oggi chiamare, si poteva chiamare, una corsa vera e propria all’arrembaggio. Tuttavia gli ebrei di cittadinanza italiana, i quali abbiano indiscutibili meriti militari o civili nei confronti dell’Italia e del Regime, troveranno comprensione e giustizia; quanto agli altri, si seguirà nei loro confronti una politica di separazione. Alla fine il mondo dovrà forse stupirsi più della nostra generosità che del nostro rigore; a meno che i semiti d’oltre frontiera e quelli all’interno, e soprattutto i loro improvvisati e inattesi amici che da troppe cattedre li difendono, non ci costringano a mutare radicalmente cammino».

Casapound

In occasione della visita in città del ministro per l’Integrazione Cècile Kyenge, CasaPound Italia è scesa in piazza, a Prato, per contestare la proposta di legge del ministro: il cosiddetto ‘Ius Soli’ ovverosia la cittadinanza automatica per chiunque nasca sul territorio italiano. Anche in questo caso, seppur in molti non condividano tali idee, Casapound ha argomentato in maniera indiscutibile le proprie posizioni:«Viviamo in un paese con oltre 5 milioni di disoccupati, 100mila aziende fallite in un anno, 8 suicidi al mese per motivi economici ma per il ministro la priorità politica è rappresentata dalla cittadinanza per i figli degli immigrati».

Fratelli d’Italia

«Manifestiamo per mandare un messaggio chiaro al ministro Kyenge: le priorità dell’Italia sono ben altre, non certo lo ius soli che rappresenta una proposta irragionevole. Una simile legge aprirebbe l’Italia a frotte di extracomunitari, trasformando la nazione in una sala parto a cielo aperto». Le parole sono state pronunciate lo stesso giorno sempre a Prato dai rappresentanti di Fratelli d’Italia. Una nuova destra rappresentata però da un genio come La Russa. 

Dunque la destra italiana esiste, ma di certo non è la Lega.

 

di Antonio Del Furbo


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