Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio non dimentica gli amici. Cambiano i governi, ma lui è sempre disponibile verso di loro. Dopo essersi tenuto la sua poltrona è riuscito a garantire un posto nel Palazzo a chi ormai da anni lo affianca nelle avventure romane.

Siamo al 18 febbraio 2021. Mario Draghi si è insediato come presidente del Consiglio il 13 febbraio. E Luigi Di Maio non perde tempo. Quel 18 febbraio Di Maio emana un decreto ministeriale con cui riporta alle sue dipendenze l’amico di gioventù Dario De Falco. Per lui alla Farnesina un posto da 80mila euro annui fino alla fine del mandato governativo con l’incarico di “Consigliere del Ministro per le relazioni esterne in ambito nazionale”.

De Falco e i tre incarichi

Un incarico prestigioso. Tra l’altro De Falco è molto fortunato perché riesce a guadagnarsi un terzo incarico. De Falco è stato compagno di Di Maio al liceo classico Imbriani di Pomigliano D’Arco. Il primo incarico risale al 2018, quando De Falco venne assunto come Capo della Segreteria particolare di Di Maio a Palazzo Chigi, nello staff del vicepresidente del Consiglio del primo governo Conte. A quel tempo percepiva un emolumento di circa 100mila euro annui.

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Con la caduta dell’esecutivo gialloverde e la “perdita” dell’incarico di vicepremier per Di Maio, De Falco è rimasto a Palazzo Chigi, spostandosi nello staff del sottosegretario di Stato Riccardo Fraccaro (5 Stelle) come consigliere per le questioni istituzionali. Mantiene lo stesso stipendio di 100mila euro annui. Il passaggio al governo Draghi ha invece riportato De Falco dall’amico Di Maio, con una piccola riduzione di stipendio e un posto alla Farnesina.

Dario De Falco sembrava sul punto di abbandonare i palazzi romani per tornare a fare politica a Pomigliano.

In un primo momento era stato infatti indicato come candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle ma, in seguito a un accordo tra pentastellati e Pd, ha fatto un passo indietro agevolando la vittoria del candidato di coalizione Gianluca Del Mastro.

L’assunzione di De Falco porta a nove i membri dello staff di diretta collaborazione di Di Maio alla Farnesina, per un totale di circa 640mila euro annui come ricorda L’Espresso. Una cifra sensibilmente superiore rispetto a quella spesa dei suoi predecessori alla Farnesina.