Luigi Di Maio M5s
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Il terremoto all’interno del Movimento 5 stelle non accenna a placarsi. Dopo le contestazioni di una larga fetta di deputati e senatori sulla questione dei rimborsi, in queste ore arriva l’ipotesi di un abbandono del leader del M5s.

Luigi Di Maio sarebbe pronto a lasciare la carica di capo politico: una decisione che, si dice, potrebbe arrivare intorno al 20-21 gennaio, appena eletti i facilitatori regionali. Una scelta che verrebbe ufficializzata entro domenica 26 gennaio 2020, quando si terranno le elezioni Regionali in Emilia-Romagna e in Calabria.  

M5S in frantumi

Intanto nella serata di ieri sono andati via altri due deputati, Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri. Ennesimo schiaffo a Di Maio arriva dal documento redatto da un gruppo di parlamentari 5S in cui si chiede l’abolizione del ruolo di capo politico e la fine della gestione Rousseau targata Davide Casaleggio.  

Stando allo statuto sarebbe sostituito dal membro più anziano del Comitato di garanzia: si tratta di Vito Crimi, attuale viceministro all’Interno. Ma dopo di lui bisognerà comunque accelerare per formare una sorta di segreteria politica: “Adesso serve finalmente un organo collegiale”.  

Prima dell’addio, però, Di Maio vorrebbe lasciare un Movimento con una nuova e definitiva riorganizzazione. A partire dalla scelta dei facilitatori regionali.

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