Protesta a Palazzo Chigi: "Non sei l'avvocato del popolo ma quello della poltrona" - video
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La protesta sta salendo in tutta Italia. Prima Napoli, poi Roma, infine Milano. E, infatti, il governo corre ai ripari anche se non lo dice apertamente: l’Esercito controllerà le zone calde. La protesta arriva anche a Palazzo Chigi.

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Intanto le conseguenze del Dpcm sono lì ad attenderlo. A indossarlo è una donna siciliana. È disperata. Urla davanti a Palazzo Chigi perché non ha più nulla da perdere. Il Paese si prepara ad abbassare saracinesche in tutta Italia.

La donna gestisce un centro benessere che, come imposto nell’ultimo Dpcm, rientra in una delle attività che rimarranno chiuse fino al 24 novembre. Per lei si prospetta un futuro difficile. Così si presenta a piazza Colonna per strillarlo forte: “Non si può bloccare l’Italia, tutti in piazza, in tutte le regioni, in tutte le piazze del Paese”. “Devono sentirci stavolta, basta, dobbiamo vivere, non sopravvivere”. Il suo è un invito a mobilitarsi.

“Non sono negazionista, non sono fascista né violenta, sono una persona per bene, una persona che è stanca”. “Ho pagato per rendere sicura la mia attività, mi sono indebitata, tutti noi lo abbiamo fatto e adesso ci costringono a chiudere”. “Perché invece di affamare noi non hanno potenziato il sistema sanitario? Vergogna, fetusi, poltronari”. La folla le dà ragione e applaude.

“Io ho diecimila euro di spese fisse al mese, chi me le paga? Già ero ridotta alla fame, adesso non se ne può più, ma uno che deve fare – si sfoga una ristoratrice romana che le si affianca – si deve suicidare?”. Le fa eco la proprietaria di un bed and breakfast: “Sono stata otto mesi senza lavorare e non mi hanno dato un centesimo, niente di niente, come campo io? Però se vado a rubare mi arrestano”.

L’invito alla lotta

“Questo è il popolo” dice la donna siciliana. Ne ha una per tutti. Si riferisce al presidente dell’Inps Pasquale Tridico quando accusa la classe dirigente di “pensare solo ad aumentarsi lo stipendio mentre il popolo soffre”. Al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese le intima di scendere: “Scendi, vieni qui, in Sicilia ci sono hotspot e centri di accoglienza pieni di casi di Covid”. Poi si rivolge direttamente al presidente del Consiglio. Anche per lui volano parole di fuoco: “È inutile che dicono che loro sono per il popolo, avvocato di sto ca*** non del popolo, sei avvocato della poltrona”.

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