Zone rosse, gli inquirenti in Regione Lombardia. Agli atti le chat di Giulio Gallera
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Acquisite le chat dell’assessore Gallera e i documenti di Silvio Brusaferro. Continua l’inchiesta sulle mancate zone rosse ad Alzano e Nembro.

Gli investigatori sono entrati negli uffici della Regione che ha disposto l’acquisizione di “materiale e supporti informatici” necessari per ricostruire la vicenda. La delega è della procura di Bergamo. Tra il materiale sequestrato ci sarebbero anche le chat da febbraio a giugno dell’assessore Giulio Gallera e i documenti nella disponibilità del direttore dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Busaferro, “quale persona informata sui fatti”.

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Tra i documenti acquisiti anche la lettera scritta lo scorso 6 aprile dalla Federazione regionale dei medici chirurghi e odontoiatri della Lombardia. La missiva è stata indirizzata al presidente della Regione, Attilio Fontana, all’assessore al Welfare Giulio Gallera e al dg Luigi Cajazzo. Nel documento, la Federazione parlava di una “assenza di strategie relative alla gestione del territorio”. Evidenziate alcune criticità, tra cui “la mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia, legata all’esecuzione di tamponi solo ai pazienti ricoverati e alla diagnosi di morte attribuita solo ai deceduti in ospedale”. Sottolineata “l’incertezza nella chiusura di alcune aree a rischio”. La Federazione lamentava anche una “gestione confusa della realtà delle Rsa e dei centri diurni per anziani”. Inoltre la “mancata fornitura di protezioni individuali ai medici del territorio e al restante personale sanitario”. A consegnarla ai pm è stato il presidente dell’Ordine di Bergamo.

Nel registro degli indagati sarebbe finito l’ex direttore generale della Sanità Lombarda, Luigi Cajazzo. Oltre a lui, al centro dell’inchiesta ci sarebbero altri funzionari della Regione e dirigenti sanitari, tra cui il vice di Cajazzo, la dirigente di Areu Lombardia, il direttore dell’Asst di seriate e quello dell’Asst di Bergamo Est. Il reato contestato è quello di epidemia colposa. Non risultano, invece, indagati né Gallera, né Brusaferro.

I pm, in una nota, hanno confermato che “nella giornata odierna sono in corso operazioni finalizzate all’acquisizione di materiale e supporti informatici necessari per la ricostruzione dei fatti sui quali sta indagando in relazione ai problemi di diffusione dell’epidemia”.

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