La Guardia di finanza di Pavia si è recata questa mattina a casa del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e della responsabile della segreteria del governatore lombardo, Giulia Martinelli (ex moglie di Matteo Salvini), per effettuare copia forense dei cellulari di entrambi. L’azione riguarda l’inchiesta Diasorin.
Copiato su file il traffico telefonico e i messaggi.
Stessa procedura adottata a casa dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. I giudici stanno indagando per peculato e turbata scelta del libero contraente nella vicenda dell’affidamento diretto di 500 mila test sierologici alla società Diasorin.
Fontana, Gallera e Martinelli non risultano indagati.
I pm della procura pavese – che avevano iscritto nel registro degli indagati i vertici del San Matteo e della società – sono alla ricerca delle chat e delle comunicazioni scambiate tra i vertici della Regione e quelli del San Matteo.
La difesa: “Azione dubbia”
Jacopo Pensa, avvocato del governatore, ha detto che “Il presidente Fontana non è indagato. Ha subito una perquisizione presso terzi. Non gli è stato sequestrato nulla, è stata effettuata copia del contenuto del cellulare”. “È grave – continua Pensa – però il fatto che la perquisizione sia avvenuta con modalità non pertinenti alle finalità dell’operazione. Sarebbe stato sufficiente un invito a fornire i dati telefonici per raggiungere il medesimo risultato investigativo. Valuteremo se impugnare il provvedimento per una verifica giurisdizionale sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto disposto”.
L’inchiesta Diasorin
Nelle carte della Procura di Pavia per l’inchiesta è spuntato il nome del leader della Lega, Matteo Salvini. Un esponente di spicco del partito, in un messaggio, attacca duramente il sindaco di Robbio (Pavia), Roberto Francese, favorevole a un test alternativo a quello dell’ospedale di Pavia e della società di Saluggia (Vercelli). “Ho sentito Matteo – afferma il leghista -, chi sta con quel miserabile è fuori dal partito”.
I contenuti di questa chat sono ora al vaglio della Procura di Pavia
A luglio la Diasorin ha sospeso tutte le nuove attività di sperimentazione clinica con enti pubblici italiani.
La Procura di Pavia ipotizza anomalie procedimentali con riguardo all’accordo di validazione dei test anti SARS-CoV-2, stipulato con il Policlinico San Matteo di Pavia.