In tilt il sito dell'Inps per richiedere il Bonus 600 euro. E i cittadini, intanto, pagano 206mila euro di stipendi ai presidenti
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La soap opera sul bonus dei 600 euro continua e, a quanto pare, non accenna a fermarsi. Dopo le imbarazzanti figure incassate dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, evidentemente dal Governo sono corsi al riparo e hanno affidato l’ennesimo annuncio sull’argomento a un ministro.

“Avevamo preso un impegno con i lavoratori dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus: quello di pagare loro gli indennizzi previsti dal decreto ‘Cura Italia’ entro la metà di aprile” tuona su Facebook il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. “Ebbene, grazie al lavoro che anche nel weekend appena trascorso ha portato avanti senza sosta, l’Inps ha disposto per oltre un milione di partite Iva, lavoratori autonomi, stagionali il pagamento del bonus 600 euro con valuta dal 15 al 17 aprile. Per tutti gli altri, i sussidi arriveranno comunque prima della fine della settimana”.

Il 50% entro il 15 aprile

Insomma, pare che dopo il disastro Tridico, le cose almeno per 1.800mila lavoratori si siano messe bene. Circa il 50% di coloro che hanno presentato la domanda riceveranno l’indennizzo sul proprio conto corrente nella giornata di mercoledì 15 ed entro la fine della settimana si chiuderanno tutte le restanti pratiche” conclude Catalfo.

“Uno sforzo enorme da parte dell’istituto e dei lavoratori che durante il weekend pasquale hanno lavorato al fine di sostenere il paese in questa fase difficile. A questi lavoratori va tutta la mia gratitudine”, aggiunge il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Il 15 aprile saranno in pagamento indennità per oltre 1.800.000 Lavoratori, l’11% a favore di liberi professionisti e collaboratori, il 67% di lavoratori autonomi e il 22% di lavoratori agricoli.

Si spera, dunque, che i fondi arrivino a tutti e senza ulteriori problemi. In effetti, la gestione Tridico, in questa fase, è stata quantomeno imbarazzante. Il primo annuncio in tema di bonus è stato proprio quello di Tridico che ha imbarazzato persino l’uomo che l’ha nominato: Luigi Di Maio. “Stiamo pensando a un click day” disse Tridico in occasione dell’iniziativa del Governo a sostegno delle partite Iva. Iniziativa che prevedeva un accesso al bonus solo a chi riusciva a registrarsi prima al portale. Talmente brutta la figura che è dovuta intervenire il ministro Catalfo: “Le risorse stanziate dal Governo sono sufficienti a coprire l’intera platea dei beneficiari”. Non solo: a smentire il proprio presidente anche l’Inps.

Tutto finito? Manco per niente.

Dopo qualche giorno Tridico assicura che le indennità vengono pagate ai primi di aprile salvo poi fare un passo indietro: “entro la metà di aprile i soldi arriveranno sui conti correnti dei lavoratori”. Ovviamente altra fake news di Tridico. Il 31 marzo l’Inps ci riprova: “In ragione di quanto sopra, l’Inps riconosce l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande”.Dopo qualche ora, però, la dicitura scompare dal sito e Tridico, ancora una volta, smentisce.

Ma è il primo aprile che si consuma l’atto finale, ovvero il giorno della presentazione delle domande per il bonus: il sito dell’Inps è inaccessibile e viene violata la privacy di migliaia di contribuenti. Dalla tarda mattinata gli utenti lamentano anche “scambi di persona” con accessi che risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti. “Il sito – scrive un contribuente – fa accedere a pagine personali di contribuenti random, senza chiedere password e mostrando dati personali”. “Nel tentativo di accedere al portale myinps sono rimasta esterrefatta nello scoprire che, dopo aver inserito le mie credenziali, ho acceduto al portale di altri utenti”, scrive Laura. L’Inps è costretta a chiudere il sito e a riaprirlo il giorno successivo.

400 milioni di euro

Una organizzazione che fa acqua da tutte le parti e che costa 400milioni di euro l’anno solo di sistema informatico. Dopo essere stato “sbeffeggiato” persino da Youporn Italia, l’Inps il 10 aprile comunica che non tutti avranno sul conto corrente il bonus: Il motivo è tutto scritto nel decreto legge 23 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile che ha cambiato i requisiti per ottenere l’aiuto per la crisi da coronavirus. Il provvedimento stabilisce che per ottenere il bonus bisogna essere iscritti a una Cassa “in via esclusiva”. Un passaggio che mancava nella bozza di decreto circolata nei giorni scorsi.

Infine, ci è servito un accordo con le banche per sbloccare gli accrediti che avverranno in un solo giorno lavorativo. In totale sono oltre 4,5 milioni le domande finora presentate.  

Speriamo bene.

Di admin

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