I disastri di Tridico all'Inps: tra pensioni sbagliate, hacker e assegni bloccati
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Non c’è pace per il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico., che ha passato una giornata a difendersi per le accuse rivoltegli riguardo la grave gestione online sul Bonus dei 600 euro. L’inadeguatezza di Tridico, però, è venuta fuori più volte.

L’ingorgo sul portale dell’Istituto di previdenza e la relativa violazione della privacy di tutti quei profili di singoli contribuenti, è solo la punta dell’iceberg degli ingranaggi della macchina Inps.

Il conflitto Social 

Poco dopo il suo insediamento, Tridico si dovette scusare con gli italiani. Per cosa? Ovviamente per la gestione social della pagina dell’Inps ingolfata da richieste pressanti per il Reddito di cittadinanza. Impossibile dimenticare la risposta dell’Inps a un utente che chiedeva informazioni: “Ma insomma!!!Deve avere Spid e Pin che non ha richiesto nonostante glielo abbiamo detto 1.000 volte”.

E proprio come accaduto oggi, Tridico in quell’occasione mise in campo il proprio “modello” di scuse: “L’Inps si scusa per alcuni toni utilizzati per la gestione della pagina Facebook che non rispecchiano i valori e la missione dell’Istituto”.  

“Pensioni fino a maggio”

Tridico nelle sue gaffe non si è fermato ed è andato avanti. Come riporta Il Giornale, appena sei giorni fa, Tridico ha fatto tremare mezza Italia con una dichiarazione  rilasciata a Di Martedì su La7: “Abbiamo i soldi per pagare le pensioni fino al momento in cui è stato sospeso il pagamento dei contributi. Fino a maggio non c’è un problema di liquidità, anche perché possiamo accedere a un tesoretto che è il Fondo di tesoreria dello Stato”. In sostanza per pagare le pensioni ci sono soldi fino a maggio. Dopo l’allarme, manco a dirlo, Tridico è stato costretto a una clamorosa retromarcia con interviste, dichiarazioni e lanci d’agenzia per ribadire che “Non ci saranno problemi di liquidità per il pagamento degli assegni previdenziali”.

Errori sulle pensioni

La brutta figura “top” il presidente dell’Inps l’ha confezionata è arrivata con la disastrosa gestione delle richieste per i sussidi varati col Cura Italia per l’emergenza Coronavirus. Una corsa all’assegno bloccata da un sistema che si è fatto trovare totalmente impreparato. Anche qui Tridico ha cercato di metterci una “pezza” affermando che non c’è fretta per richiedere il sussidio. A difenderlo, ovviamente, il premier Conte che ha scelto la strada del dito puntato contro gli hacker. 

E infine, l’errore di calcolo sulle pensioni accreditate a gennaio con ammanchi sugli assegni poi accreditati con conguagli nelle mensilità successive.  

Di admin

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